Costretti a lavorare con lo smart working? Tutti alle Barbados per un anno

Costretti a lavorare con lo smart working? Tutti alle Barbados per un anno
Costretti a lavorare con lo smart working? Tutti alle Barbados per un anno
di Domenico Zurlo
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Venerdì 10 Luglio 2020, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 19:39
Costretti allo smart working? Tutti alle Barbados. L'isola dei Caraibi potrebbe infatti consentire ai lavoratori da remoto di tutto il mondo di trasferirsi per un anno: una proposta del primo ministro Bajan Mia Mottley, in risposta al duro impatto che la pandemia di coronavirus ha avuto sul turismo. In base a questa nuova proposta, i turisti avrebbero la possibilità - dopo che i confini riapriranno, il 12 luglio - di soggiornare nel Paese per un anno.

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Il turismo rappresenta infatti il 40% del Pil del Paese, con il 30% della forza lavoro impiegata nel settore, che la pandemia ha ovviamente messo in ginocchio. 
«Non devi essere costretto a lavorare in Europa, negli Usa o in America Latina, se puoi invece venire da noi e lavorare da qui», le parole del premier Mottley in una dichiarazione, scrive il quotidiano britannico Independent, in cui parla di un 'timbro di benvenuto' che consentirà ai visitatori di immergersi nella cultura dell'isola per un periodo più lungo.

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Il ricorso allo smart working durante il lockdown ha fatto scoprire a molti lavoratori il piacere di stare più tempo con la famiglia ed evitare gli spostamenti: uno studio condotto da YouGov proprio per l'Independent ha rivelato come molte persone ora chiedono più flessibilità anche con l'allentamento delle restrizioni, con lo smart working che per loro è stata un'esperienza in gran parte positiva.

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