Coronavirus e scuola, la ministra Azzolina: «Niente 6 politico, lo studente potrà essere bocciato»

Coronavirus e scuola, la ministra Azzolina: «Niente 6 politico, lo studente potrà essere bocciato»
Coronavirus e scuola, la ministra Azzolina: «Niente 6 politico, lo studente potrà essere bocciato»
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Si potrà essere bocciati a scuola anche quest'anno. La ministra dell'istruzione  Lucia Azzolina in audizione alla Camera, parla della scuola a 360 gradi. Dagli esami di terza media alle supplenze, fino alla gestione dell'emergenza Covid-19.  «Resta ferma la possibilità di non ammettere all'anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico. La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma non sarà 6 politico. Le insufficienze compariranno nel documento di valutazione», ha detto.

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Terza media. «Accogliendo gli appelli pervenuti, ho subito dato la mia disponibilità a concedere tutto il tempo che serve alle istituzioni scolastiche per svolgere tutto il procedimento in assoluta serenità», ha spiegato Azzolina a proposito degli esami di terza media. Secondo la bozza di ordinanza ministeriale il procedimento dell'esame doveva svolgersi entro la fine delle lezioni, dunque l'8 giugno. «In linea con quanto previsto dal decreto legge 22/2020 - ha ricordato la ministra - , studentesse e studenti saranno valutati attraverso lo scrutinio finale che terrà conto anche di un elaborato da consegnare. L'argomento dell'elaborato sarà concordato con i docenti, valorizzando il percorso fatto da ciascuno studente. Sarà presentato oralmente, in modalità telematica, davanti al Consiglio di classe, e sarà valutato in sede di scrutinio finale sulla base dell'originalità, della coerenza con l'argomento assegnato, della chiarezza espositiva».


Maturità. «Gli esami di Stato per il secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno, con lo svolgimento di colloqui, della durata massima di circa un'ora, in presenza, senza che comunque sia messa a repentaglio la sicurezza per tutte le persone coinvolte». Il Comitato tecnico scientifico «su nostra espressa richiesta, ha autorizzato - ha aggiunto - lo svolgimento della predetta prova, ritenendo che possa svolgersi nelle scuole, garantendo le standard condizioni di distanziamento e sicurezza. Come già anticipato, la prova si svolgerà davanti ad una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio».

Presidi. «Voglio rassicurare i dirigenti scolastici preoccupati per le responsabilità che dovranno affrontare a settembre. Stiamo lavorando per far sì che non ricada tutto sulle vostre spalle. Ci saranno regole chiare, applicabili e anche flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascun istituto. Grazie alla collaborazione con il Comitato tecnico scientifico del Ministero della salute, con le forze sociali, stiamo lavorando ad un apposito protocollo per il settore della scuola, anche con riferimento agli esami di maturità».

La distanza. «Voglio ribadire, con chiarezza - ha continuato Azzolina - che le condizioni sanitarie, ad oggi, non consentono di terminare l'anno scolastico in presenza, a scuola. È per tale ragione che il governo ha deciso il rientro a scuola da settembre prossimo. Tuttavia il servizio di istruzione è un servizio pubblico essenziale costituzionalmente garantito. Per questo abbiamo subito sollecitato l'attivazione di forme di didattica a distanza. Con l'obiettivo di garantire il diritto allo studio, ma e la vicinanza ai nostri studenti e alle loro famiglie. Una scelta a mio avviso obbligata. Non avevamo alternative per stare accanto ai nostri allievi».

Fondi. «Il Governo, nel dl rilancio, ha deciso di stanziare 1 miliardo e 450 milioni per la scuola, così ripartiti: 1 miliardo per il Fondo per gestione rientro a scuola a settembre (400 mln nel 2020, 600 nel 2021); 331 milioni per device, connettività, sicurezza, misure di protezione, assistenza medica, adattamento spazi in vista del rientro; 39 milioni per consentire esame di maturità in presenza, in sicurezza, comprando tutti i dispositivi di protezione necessari e assicurando l'igienizzazione costante degli ambienti; 80 milioni per la fascia 0-6 per coprire le mancate rette (65 milioni) e aumentare il fondo regionale (15 milioni)». 

Supplenze. «Stiamo lavorando, insieme ai senatori, per realizzare subito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutto.

Sto operando con l'amministrazione ministeriale per porre in essere un grande piano di digitalizzazione delle procedure relative anche alle immissioni in ruolo, come già fatto per la mobilità. È giunto il momento di riflettere seriamente su come semplificare, sburocratizzare e modernizzare il Paese. È tempo altresì di dare stabilità ai docenti precari e di consentire ai giovani che vogliono approcciarsi all'insegnamento di potersi misurare con concorsi che li immettano nei ruoli di docente». 

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