Il premier Conte assicura in Senato: «App Immuni volontaria, nessuna limitazione a chi non la scaricherà»

Il premier Conte assicura in Senato: «App Immuni volontaria, nessuna limitazione a chi non la scaricherà»
Il premier Conte assicura in Senato: «App Immuni volontaria, nessuna limitazione a chi non la scaricherà»
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Martedì 21 Aprile 2020, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 16:41

ROMA - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta parlando in aula al Senato per la sua informativa a Palazzo Madama per l'emergenza coronavirus: il suo intervento è iniziato poco dopo le 15. Il premier ha parlato tra le altre cose della imminente fase 2, che potrebbe partire ai primi di maggio, e della app Immuni, di contact tracing.

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«Questo passaggio viene compiuto nella chiara della consapevolezza della necessità di coinvolgere il Parlamento tanto più in una fase in cui l'azione di governo rileva direttamente su beni primari della persona», ha detto Conte.
 Sullìapp Immuni ha assicurato: «Sarà su base volontaria, nessuna limitazione a chi non la scarica». E sul distanziamento sociale ha aggiunto che «ci saranno modifiche».

FASE 2
Quello della fase 2 è «uno dei passaggi più sensibili e complessi. Lo ripeto, un'avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini con responsabilità e disciplina hanno affrontato fin qui». «Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l'integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato».

«Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio». E la soglia del contagio di riferimento «vogliamo che sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento», aggiunge.

«Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo».

50 MILIARDI NEL NUOVO DL
«Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil. Di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà brevissimo al Parlamento un'ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Sarà una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi». «Sono consapevole che i decreti finora adottati hanno lasciato parziali le legittime richieste delle forze politiche di voler contribuire con le proprie proposte. Assicuro che nella costruzione del corpus di misure del prossimo decreto legge sarà assicurata la massima attenzione alle istanze dei parlamentari».

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