Il premier Conte: «Confidiamo di avere il vaccino a dicembre, effetti in primavera»

Il premier Conte: «Confidiamo di avere il vaccino a dicembre, effetti in primavera»
Il premier Conte: «Confidiamo di avere il vaccino a dicembre, effetti in primavera»
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Sabato 31 Ottobre 2020, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 15:22

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto alla festa del Foglio, intervistato dal direttore del quotidiano Claudio Cerasa. Il premier ha parlato delle difficoltà legate alla Pandemia in atto in tutta Europa, del nodo scuola, del blocco dei licenziamenti e del vaccino del Covid-19.

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VACCINO - «Confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie». Il premier però ha precisato che per vedere gli effetti del vaccino «dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti» le dosi

Poi, parlando dei numeri dei contagi Conte ha aggiunto: «Per la portata di questa seconda ondata non c'è un manuale né una palla di vetro, i numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa». «In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante». «Nella mia testa continuamente afferro quale sia il momento in cui si esce dalla pandemia definitivamente».

LA SCUOLA - Ora Conte è costretto a mettere in dubbio la continuità della scula in presenza; e infatti in qualche modo "apre" alla Didattica a distanza. «La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza.

Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute de tessuto economico».

LE PROTESTE  «Nessun Paese è pronto a una pandemia, nessuna democrazia che non sia affidata a una organizzazione militare può sopperire con la massima efficienza agli effetti della pandemia. Noi siamo impegnati notte e giorno, possiamo contare sullo sforzo di tutti i cittadini, c'è rabbia, angoscia e disperazione. Molti cittadini sono disorientati, ma molti rispettano le regole»

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