Coronavirus, la settimana bianca in Trentino finisce in procura: 115 turisti-sciatori nei guai

Coronavirus, la settimana bianca in Trentino finisce in procura: 115 turisti-sciatori nei guai
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Lunedì 23 Marzo 2020, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 13:39

Finisce in Procura la settimana bianca di un gruppo di professionisti di Messina tornati lo scorso 7 marzo dal Trentino, dopo avere fatto tappa all'aeroporto di Bergamo, senza andare in quarantena. Il Procuratore capo di Messina, Maurizio de Lucia ha aperto una indagine conoscitiva per fare luce su quanto accaduto e per capire se ci sono gli estremi di un reato. Il gruppo di oltre cento persone, di ritorno da Madonna di Campiglio, non si è autoregistrato né ha avvisato le autorità.

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Tra loro alcuni sono risultati positivi, uno dei quali è un medico. A lanciare l'allarme è stato proprio l'esito positivo del tampone del dottore che ha raccontato di avere fatto parte di una comitiva che era stata a sciare in Trentino. Si tratta di un medico del Policlinico che presta anche servizio presso un centro diagnostico di Santa Teresa Riva.
Il Policlinico con una nota aveva subito chiarito «di avere attivato immediatamente le misure di sanificazione e contenimento previste» e che «misure preventive sono state intraprese pure per pazienti e colleghi venuti a contatto con la persona risultata positiva, che attualmente si trova in isolamento presso la propria abitazione».

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si era alterato dicendo che «sono già 115, tra cui medici, professionisti e notabili della città, i nominativi dei messinesi che hanno soggiornato in tre strutture alberghiere di Madonna di Campiglio dal 29 febbraio al 7 marzo per la settimana bianca. Siamo in attesa di altri dati richiesti alla questura di Trento per coloro che hanno soggiornato in B&B o chalet perché il numero dovrebbe essere di circa 140 nominativi. Ho già avvisato la Prefettura e l'Asp della gravità della situazione».

Adesso l'inchiesta della Procura. Non è escluso che al fascicolo si possa aggiungere anche quanto avvenuto la notte scorsa agli imbarcaderi di Messina dove sono arrivate centinaia di persone da tutta l'Italia, nonostante il divieto previsto dal Viminale di spostarsi da una città all'altra se non per motivi di lavoro o di salute.

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