A lezione nel cortile o a teatro, oppure in piccoli gruppi per studiare scienze o biologia in laboratorio. La scuola riformata dall'emergenza Covid cambia volto e le lezioni potranno svolgersi anche fuori orario, il pomeriggio o il sabato mattina.
A settembre l'anno scolastico dovrà ripartire in presenza, salvo nuove emergenze, nel rispetto delle norme di sicurezza dettate dal Comitato tecnico scientifico lo scorso 28 maggio e dalle linee guida che domani saranno ufficializzate dalla ministra all'istruzione Lucia Azzolina. Il distanziamento di un metro tra studenti e personale scolastico resta fondamentale così come l'uso della mascherina sopra i 6 anni. Va indossata sempre ma nuovi aggiornamenti potrebbero permettere ai ragazzi di toglierla una volta seduti al banco. Se gli spazi non dovesse bastare per il distanziamento, e potrebbe accadere in grandi città come Roma e Milano, Napoli o Torino, le scuole potranno chiedere agli enti locali musei, teatri o ville. Avranno il supporto della Asl di riferimento e, in base all'autonomia, potranno decidere come organizzarsi: gli orari saranno flessibili e scaglionati nella giornata, anche per evitare assembramenti in cortile o sui mezzi di trasporto.
Solo alle superiori è pensabile una didattica mista, metà in presenza e metà a distanza, ma dovrà essere potenziata la parte tecnologica per garantire che tutti i ragazzi abbiano gli strumenti informatici e la connessione necessari. Un'attenzione particolare riguarda i bambini sotto i 6 anni: nei nidi e alla materna non dovranno indossare la mascherina e le maestre avranno la visiera, per essere visibili e rassicurare i piccoli.
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