Coronavirus, Speranza: «Alla discoteca si può rinunciare, alla scuola no»

Coronavirus, Speranza: «Alla discoteca si può rinunciare, alla scuola no»
Coronavirus, Speranza: «Alla discoteca si può rinunciare, alla scuola no»
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Domenica 23 Agosto 2020, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 12:02

«Nessuno ha una ricetta per bloccare i contagi. Nessuno ha un metodo miracoloso. Nessuno ha la bacchetta magica. Noi dobbiamo affrontare questa fase rialzando il livello di attenzione sui comportamenti individuali. Sono questi che ci ha fatto piegare la curva in primavera. Mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani». Così il ministro della Salute Roberto Speranza in un colloquio con la Repubblica.



«Per arrivare ad agosto al contagio zero avremmo dovuto proseguire con il lockdown e con la chiusura delle frontiere. Ma avremmo avuto anche un paese in ginocchio, piegato. E io non lo voglio», sottolinea il ministro.

Sulla riapertura delle scuole Speranza spiega: «Lo sappiamo benissimo. Sappiamo bene che il 14 settembre è letteralmente un banco di prova. Ma noi non possiamo rinunciare alla scuola. Un Paese democratico ed evoluto non può fare a meno di un bene primario per le generazioni più giovani. La scorsa settimana abbiamo chiuso di nuovo le discoteche, abbiamo introdotto l'obbligo di mascherina nelle ore serali. Ma alla discoteca si può rinunciare. All'istruzione no».
Quindi? «Quindi le scuole noi le riapriremo. Punto. Lo faremo adottando le misure di massima sicurezza. Faremo i test a chi lavora negli istituti». Quando si rileverà un contagiato in una classe «si interverrà sulla classe e sui professori. Ma l'idea di chiudere tutto l'istituto è semplicemente assurda».

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