Stando alle conclusioni degli scienziati dell'università londinese, il virus potrebbe dunque tornare a infettare di nuovo le stesse persone, anno dopo anno, come accade nelle influenze più comuni.
Un'ipotesi da confermare attraverso ulteriori test clinici, ma che comunque dovrà essere tenuta in considerazione - sottolinea il Guardian - anche per le implicazioni che potrà avere sull'efficacia probabilmente temporanea di un eventuale futuro vaccino. «La produzione di anticorpi da parte di chi si ammala ha riguardato in effetti nei nostri casi solo un breve periodo - ha confermato la dottoressa Katie Doores, responsabile dello studio -. E se l'infezione genera livelli di anticorpi così limitati nel tempo, anche la copertura di un futuro vaccino teoricamente avrà una durata limitata».