Coronavirus, due nuovi casi a Venezia e Cremona: 19 rientrano in Italia dal Giappone

Coronavirus, due nuovi casi a Venezia e Cremona: 19 tornano in Italia adl Giappone
Coronavirus, due nuovi casi a Venezia e Cremona: 19 tornano in Italia adl Giappone
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Sabato 22 Febbraio 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 10:55

Dopo la prima vittima in Veneto del Coronavirus e un altro contagiato, nello stesso paese in provincia di Padova, un nuovo caso positivo di coronavirus è stato registrato in Veneto, a Dolo nel veneziano. Là positività è stata confermata dal Centro regionale di Padova. I campioni sono stati inviato all'Istituto superiore di sanità di Roma. A confermarlo la Regione Veneto. Il 67nne di Dolo, positivo al test del Coronavirus è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Padova.

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Un nuovo caso di positività al coronavirus è stato registrato anche a Cremona in Lombardia. È il 16/mo nella Regione e il 18/mo accertato in tutta Italia, compreso il 78enne morto ieri sera in Veneto. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, il nuovo positivo al virus è un paziente ricoverato da qualche giorno all'ospedale di Cremona.


ALLESTITA TENDOPOLI OSPEDALIERA IN VENETO
«Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico». Lo rende noto sui propri profili social il governatore del Veneto Luca Zaia. L'intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell'area padovana dove si è sviluppato il contagio. Sugli stessi profili anche un video che illustra le modalità per prevenire il contagio.

CODOGNO, CITTA' FANTASMA
«È tutto fermo, non si vede anima viva...». Codogno, cuore del focolaio del Coronavirus in Lombardia, ha l'aspetto di una città fantasma agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. La fermata è stata sospesa e alla stazione, chiusa e dove i treni non fermano più, «non si vede nessuno», riferisce all'Ansa il passeggero di un convoglio. Ma anche nelle strade limitrofe «non si vede nessuno». «Speriamo in bene», aggiunge il viaggiatore.

ALLA CECCHIGNOLA ITALIANI RIENTRATI DAL GIAPPONE
Vengono trasferiti alla cittadella militare della Cecchignola i 19 italiani che sono stati rimpatriati stamattina con un volo KC767A dell'Aeronautica militare dalla nave da crociera Diamond Princess, bloccata in Giappone per l'emergenza coronavirus. I nostri connazionali hanno lasciato poco fa l'aeroporto militare di Pratica di Mare con un pullman dell'Aeronautica, dopo aver fatto un primo screening medico e il percorso di decontaminazione. Al Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito trascorreranno i quattordici giorni di isolamento.

NEL MONDO LE VITTIME SALGONO A 2.360
Il coronavirus ha provocato finora 2.360 vittime a livello mondiale, incluso l'italiano deceduto ieri sera in Veneto: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della statunitense Johns Hopkins University. Il totale dei casi confermati di contagi è salito a quota 77.662, mentre i pazienti guariti finora sono 21.029.

TRUMP FURIOSO PER RIMPATRIO AMERICANI
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è infuriato con i suoi consiglieri dopo che 14 americani che sono risultati positivi ai test per il coronavirus sono stati riportati negli Stati Uniti dal Giappone evitando la quarantena all'estero. Lo hanno riferito funzionari Usa al Washington Post. Al presidente Usa era stato inizialmente detto che gli americani che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess sarebbero tornati negli Stati Uniti su due aerei, ma che i pazienti con infezione o con sintomi sarebbero rimasti in Giappone, dove si trova la nave ancorata, ha riferito il Post.

Tuttavia, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha deciso di riportare gli americani infetti sugli aerei e metterli in isolamento in patria senza dirlo al Presidente. Funzionari dell'amministrazione hanno riferito al Post che Trump è venuto a conoscenza del cambio di programma solo dopo essersi lamentato del fatto che la decisione avrebbe potuto danneggiare la gestione dell'epidemia da parte della sua amministrazione.



 

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