Coronavirus, allarme dei medici: «I contagi in ospedale a Wuhan ai livelli della Sars»

Virus, i contagi a Wuhan ai livelli della Sars
Virus, i contagi a Wuhan ai livelli della Sars
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Sabato 8 Febbraio 2020, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 13:45
Un po' come la Sars. Un nuovo incubo. Perché inizia ad essere alto il numero di trasmissioni del Coronavirus che sono avvenute all'interno dell'ospedale di Wuhan: lo stabilisce un nuovo studio pubblicato su Jama (Journal of the American Medical Association) in cui sono descritte le caratteristiche di 138 pazienti ricoverati dal primo gennaio al 28 gennaio scorsi all'ospedale di Wuhan e i cui dati clinici sono stati raccolti fino a cinque giorni fa (3 febbraio). «Nello studio si descrivono 40 casi verificatisi in operatori sanitari e 17 casi in pazienti già ricoverati in quell'ospedale per altri motivi. Più del 40% del totale. Una situazione incredibile che ricorda molto, anzi probabilmente supera, quanto già avvenuto per la Sars», evidenzia il virologo Roberto Burioni, commentando lo studio sul suo sito Medical Facts.

La Sars è una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong (Canton) in Cina.
La malattia, identificata per la prima volta dal medico italiano Carlo Urbani, è mortale in circa il 15% dei casi in cui ha completato il suo corso, con il tasso di letalità attuale di circa il 7% degli individui che hanno contratto l'infezione.
I sintomi iniziali sono di tipo influenzale e possono comprendere: febbre, mialgia, letargia, sintomi gastrointestinali, tosse, mal di gola e altri sintomi aspecifici. L'unico sintomo comune a tutti i pazienti è una febbre superiore a 38 °C. Successivamente può apparire dispnea. I sintomi appaiono normalmente nei 2 - 10 giorni successivi all'esposizione, ma sono stati osservati pazienti manifestare sintomi anche 13 giorni dopo. Nella maggior parte dei casi i sintomi appaiono entro 2 - 3 giorni. Circa il 10% - 20% dei casi richiedono la ventilazione artificiale.
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