Coronavirus, centinaia di auto dal Nord alla Sicilia: «Code ai traghetti». Rabbia sui social

Coronavirus, centinaia di auto dal Nord alla Sicilia: «Code ai traghetti». Rabbia sui social
Coronavirus, centinaia di auto dal Nord alla Sicilia: «Code ai traghetti». Rabbia sui social
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Lunedì 23 Marzo 2020, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 13:37

Nonostante si sappia e si dica ormai da settimane che il coronavirus è una pandemia e un'emergenza sanitaria e che la scelta migliore per tutti sia restare a casa in autoisolamento, continua l'insensato esodo dal Nord al Sud, che già in questi giorni ha portato ad un aumento esponenziale dei contagi in regioni come Puglia e Campania. Il governatore siciliano Nello Musumeci ha espresso la sua preoccupazione su Facebook, così come sui social in tanti, tra i siciliani, si sono indignati: «Mi segnalano appena adesso che a #Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada», scrive Musumeci.

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«Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente - scrive ancora - C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!». «Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto - ha aggiunto in un altro post - Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno»​.

SINDACALISTA MASSARO: "FUGA DI MASSA" Era stato il segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro, a denunciare la fuga di massa verso la Sicilia dopo l'ultimo decreto del premier Conte. «In coincidenza con l'annuncio del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ieri sera si è registrato un consistente quanto pericoloso afflusso di auto all'imbarcadero di Villa San Giovanni sui traghetti privati per Messina», afferma Massaro. «Stiamo parlando di numeri importanti, centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia che secondo i molteplici i decreti del governo centrale e le ordinanze del presidente della Regione, dovrebbe essere abbondantemente blindata».


«Visto lo stato di assoluta emergenza e il pericolo cui è esposta giornalmente la Regione Sicilia - prosegue il sindacalista - con i sistematici 'rientri' che, in barba ai Decreti e alle Ordinanze, non si sono mai interrotti, il Presidente della Regione, nelle more dell'invocato intervento del Governo Nazionale, avrebbe dovuto utilizzare in tempo reale tutti i poteri di cui dispone per impedire l'ennesimo afflusso che espone l'isola al contagio di massa da Covid 19».
 


«Altresì criticabile la gestione del Governo centrale che ha annunciato il Dpcm del 22 marzo con largo anticipo rispetto all'effettiva entrata in vigore innescando, per la seconda volta, il fuggi, fuggi generale da nord verso sud.
Nell'attuale condizione di emergenza che attiva fisiologiche emotività nella popolazione, ai confini col panico di massa, prima di annunciare il dettaglio dei decreti restrittivi - conclude Massaro - bisognerebbe attendere l'entrata in vigore». 

 

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