Coronavirus, undicenne va in ospedale per una visita e scopre di avere il Covid

Laboratorio di analisi
Laboratorio di analisi
di Giovanni Camirri
3 Minuti di Lettura
Martedì 16 Giugno 2020, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 09:42

PERUGIA Quando la sanità funziona: una vacanza in Umbria e un ricovero per altro motivi hanno fatto scoprire ad una bimba di 11 anni la positività al covid-19. La piccola era venuta in villeggiatura nel Folignate con la sua famiglia quando, la scorsa settimana, è stata portata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Battista” per sintomi non riconducibili al covid-19. La piccola, secondo procedura, è stata valutata nel reparto Pediatria e sottoposta a tampone rapido così come previsto dalla ormai rodata procedura regionale prevista per i pazienti che necessitano di ricovero o osservazione breve. In quel contesto la piccola è risultata positiva al coronavirus. La bambina è stata quindi trasferita all'ospedale di Perugia, reparto di malattie infettive.

Stando a quanto si apprende, e con tutti i crismi della riservatezza, le condizioni della piccola sono costantemente monitorate e al momento nulla di ulteriore emerge. Così come non risultano problematiche di sorta per i familiari della piccola né a carico di eventuali persone che la bimba,  nel Folignate per poche ore prima del ricovero, potrebbe avere incontrato. Il che fa ben sperare affinché la piccola possa quanto prima ristabilirsi del tutto e tornare a completare la vacanza per la quale aveva raggiunto insieme alla famiglia l'Umbria. La macchina della sanità pubblica ha funzionato e l’ospedale di Foligno ha messo in atto ancora una volta le misure puntuali di accertamento del quadro clinico che hanno permesso di verificare le esatte condizioni della piccola paziente determinando così il percorso di cura più appropriato teso alla guarigione della piccola. La catena di comando e quella legata ai protocolli funziona e il “San Giovanni Battista” continua a dire la sua nell’ambito della filiera sanitaria regionale dimostrando che ils econdo ospedale della provincia e il terzo della regione conta su professionisti più che validi a tutti i livelli. Rimanendo nel campo del covid-19 anche il Servizio ImmunoTrasfusionale della Azienda Usl Umbria 2 diretto dalla dottoressa Marta Micheli, avendo aderito insieme ai centri della Regione Umbria allo studio nazionale “Tsunami” (acronimo di TranSfUsion of coNvaleScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS.CoV2), partecipa alla sperimentazione per valutare il ruolo e l’efficacia del plasma iperimmune ottenuto da soggetti guariti da infezione Covid-19. Dopo alcune settimane utilizzate per il reclutamento dei donatori che si sono presentati al Servizio Trasfusionale spontaneamente o su indicazione delle Avis provinciali, da questa mattina si è passati alla fase di raccolta effettuata presso il SIT di Foligno. Per i prossimi giorni sono in programma iniziative analoghe presso il Servizio Trasfusionale degli ospedali “San Matteo degli Infermi” di Spoleto e “Santa Maria della Stella” di Orvieto. “Il plasma - spiega la dottoressa Micheli - è un bene di strategica importanza e opportunamente lavorato permette la creazione di farmaci e terapie di cura fondamentali per la salute di tante persone. Oggi - conclude la professionista dell’Azienda Usl Umbria 2 - è ancora più importante perchè rappresenta l'arma di emergenza per rispondere ad un possibile seconda ondata del Coronavirus”. Altro risultato di professionalità che vede il servizio guidato dalla dottoressa Michelli ancora in prima linea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA