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«Il fatto di avere pochi recettori per il virus in quella che è la porta di ingresso delle infezioni respiratorie, giustifica da solo la minore suscettibilità dei bambini all'infezione». Lopalco riporta una «comunicazione Jama» che potrebbe rivelare una «inferiore contagiosità» dei bambini. «Una buona notizia», sottolinea l'epidemiologo, sulla quale «attendiamo ulteriori conferme».
«Che bambini ed adolescenti si ammalino più raramente di Covid-19 è evidente - sostiene l'epidemiologo Lopalco -, ma ancora non è ben noto quale sia il loro ruolo nella diffusione dell'infezione.
La domanda è: i bambini hanno minore probabilità di infettarsi (e conseguentemente trasmettere l'infezione) rispetto agli adulti?». Un primo riscontro sembra arrivare da «questa comunicazione Jama» secondo la quale «i bambini esprimono poco il recettore ACE2 - quello che il SARS-CoV-2 usa per infettare le cellule nell'epitelio nasale». «Se fosse così - conclude Lopalco - i bambini oltre ad ammalarsi di meno si infetterebbero anche di meno, e sarebbero meno contagiosi».