Dpcm, il governo ha deciso: coprifuoco al via dalle 22. Stop a negozi ristoranti e bar nelle zone a massimo rischio. Dad al 100% alle superiori.

Dpcm, il governo ha deciso: il coprifuoco scatta dalle 22
Dpcm, il governo ha deciso: il coprifuoco scatta dalle 22
4 Minuti di Lettura
Martedì 3 Novembre 2020, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 18:57

Il governo ha deciso. Dopo numerose ipotesi e numerose fughe di notizie ora appare chiaro che l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha sciolto il nodo relativo al coprifuoco. Secondo quanto riportano Ansa e AdnKronos nella bozza del decreto il coprifuoco dovrebbe scattare alle ore 22 su tutto il territorio nazionale. 

Nella bozza del Dpcm in discussione è previso che «le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020». 

«Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi»

LE ZONE A MASSIMO RISCHIO  Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all'articolo 1 ter. «Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari». Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l'attività motoria «in prossimità della propria abitazione» e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva «esclusivamente all'aperto e in forma individuale». Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza» salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. 

Nelle zone ad alto rischio contagio «sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio».

Si legge nella bozza del Dpcm. «Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».

DAD AL 100% ALLE SUPERIORI - La didattica a distanza alle superiore sarà al 100%.«Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica (...) in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata». Si legge nella bozza del Dpcm. 

«L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia - si legge ancora - continua a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina».

GLI SPOSTAMENTI NEI TERRITORI Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di 'massima gravità - «è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori». È quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm secondo il quale il provvedimento - che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute - può riguardare intere «Regioni o parti di esse». La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti «all'interno dei medesimi territori», dunque a livello comunale e provinciale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA