Coprifuoco alle 22 e didattica a distanza alle superiori: il Governo pensa a misure più restrittive

Coprifuoco alle 22 e didattica a distanza alle superiori: il Governo pensa a misure più restrittive
Coprifuoco alle 22 e didattica a distanza alle superiori: il Governo pensa a misure più restrittive
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Venerdì 16 Ottobre 2020, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 11:37

Di fronte all'aumento dei contagi da coronavirus, nei prossimi giorni potrebbero arrivare misure più stringenti rispetto a quelle del Dpcm in vigore da mercoledì. Ambienti del Comitato Tecnico Scientifico avrebbero infatti chiesto al Governo provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi, anche in vista del weekend: «Alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi». Tra le ipotesi, quella di un 'coprifuoco' alle 22, e la Didattica a distanza almeno per le scuole superiori.

Come scrive il Corriere della Sera, il premier Conte è contrario a un nuovo lockdown, anche di un paio di settimane, ma sulla falsa riga di quanto accade in Francia (dove è stato deciso proprio il divieto di uscire dopo una certa ora della sera), il coprifuoco potrebbe essere una opzione percorribile.

Più complicata invece la situazione legata alla scuola: la Azzolina preferirebbe estendere lo smart working per decongestionare i mezzi pubblici, e la proposta di tornare alla didattica a distanza per le superiori avrebbe fatto arrabbiare la ministra.

ZAMPA: "NON MI RISULTA, MA PUO' ESSERE" L'ipotesi del coprifuoco è stata però per ora smentita dalla sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, intervenuta a RaiNews24: «In questo momento a me non risulta, ma non significa che non possa essere uno dei punti della discussione tra ministro, presidente del Consiglio e ministro degli Interni», ha detto aggiungendo che i provvedimenti di chiusura devono essere proporzionati. «Certamente per molte persone l'allarme va dato perché così ne derivano comportamenti virtuosi. Io ritengo che i comportamenti devono essere ispirati alla razionalità, abbiamo anche l'esigenza di convivere con il virus, non creare uno stato in cui diventa tutto impossibile, questo produce grandi danni, anche alla salute». I numeri di questi giorni secondo Zampa sono diversi da quelli di marzo. «Questi numeri vanno letti in percentuale sul numero dei tamponi, altrimenti si rischia di consegnare un allarme eccessivo - ha spiegato - la percentuale di positivi sui tamponi è poco superiore al giorno prima, anche se il numero di casi è cresciuto».

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