Nel corso della serata, dopo aver ammaliato la sua accompagnatrice con modi garbati ed aristocratici ed aver iniziato un rispettoso corteggiamento, fingendo di aver lasciato portafogli e chiavi in casa, l’uomo si è fatto prestare diverse centinaia di euro con le quali ha pagato la costosa cena, appena consumata, e un fabbro che potesse aprire la porta della sua abitazione. Da perfetto galantuomo, prima di congedare la donna, tramite il cellulare, ha eseguito un bonifico in suo favore, per una importo pari al contante ricevuto e al disturbo arrecato dal contrattempo. Solo quando la banca le ha comunicato che nessun bonifico era mai pervenuto sul suo conto corrente, la professionista ha capito di essersi imbattuta in un imbroglione, che nel frattempo aveva cancellato la sua adesione al sito ed aveva pure disattivato l’utenza cellulare.
Superata la vergogna, ha trovato il coraggio di presentare querela negli uffici del Commissariato di Vescovio.
Gli agenti, ricordandosi di essersi già imbattuti in un noto pregiudicato lombardo che usava lo stesso modus operandi, hanno impiegato pochi minuti ad identificare il “galantuomo” che ha, a suo carico, decine di analoghe denunce in tutto il territorio nazionale: rintracciato in breve tempo in un bed & breakfast del centro, i poliziotti gli hanno notificato l’ennesima denuncia in stato di libertà.