​Sesso dentro una cabina bancomat
l'ultima bravata della baby gang

Castelfranco. Sesso dentro una cabina bancomat: l'ultima bravata della baby gang
​Castelfranco. Sesso dentro una cabina bancomat: l'ultima bravata della baby gang
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Mercoledì 17 Luglio 2019, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 12:08
CASTELFRANCO - Sesso dentro una cabina bancomat, i residenti beccano i due fidanzatini focosi. Noncurante delle telecamere la giovane coppia, è entrata nell'area adibita al prelievo della Cassa di risparmio del Veneto nella piazzetta rossa e si è lasciata andare consumando un rapporto sessuale sotto gli occhi sconcertati dei residenti. Il fatto, accaduto nel tardo pomeriggio di lunedì in via Fabio Filzi nella piazzetta confinante con via Podgora, riporta i riflettori su una delle zone dove i cittadini si trovano spesso difronte a situazioni di disagio che vanno dagli schiamazzi a tutte le ore fino allo spaccio. Ma non è tutto. Nella serata di lunedì, Claudia Peloso insieme al marito, residenti nella piazzetta, hanno trovato nascosto tra la siepe un borsone contenente una mazza da baseball, una spranga e una lima di ferro. «La situazione è degenerata afferma Claudia Ogni giorno, domenica compresa, questa baby gang composta da circa 25 ragazzi, arriva qui intorno alle 12 e fino alle 22 va avanti con musica a tutto  volume, urla e bestemmie. Sabato sono entrati nel bancomat e vi hanno bivaccato e lunedì sera una coppietta ha avuto un amplesso lì dentro. Altri tre avevano nascosto una sacca con una mazza da baseball, una spranga e una lima di ferro, all'angolo sotto la siepe. Non ne possiamo più ma questa volta non siamo andati dai carabinieri perché in passato più volte abbiamo segnalato la situazione senza avere un effettivo riscontro». Una situazione logorante per i residenti che nel 2012 avevano chiesto all'amministrazione di porre all'ingresso della piazzetta una segnaletica con i divieti di non giocare a pallone, non utilizzare lo skateboard, non bivaccare e non ascoltare musica a tutto volume. «I cartelli devono ancora essere messi» afferma con rammarico Claudia che evidenza anche come in un incontro tenutosi il 26 febbraio scorso, con il sindaco Stefano Marcon, l'architetto Luca Pozzobon e la comandante della polizia locale Pina Moffa, avesse chiesto spiegazioni sulla mancanza a distanza di anni dalla richiesta dei divieti.

RACCOLTA FIRMESempre nel 2012 i residenti avevano raccolto una cinquantina di firme per risanare quella che Claudia definisce una situazione di degrado sociale sfociata anche nel 2016 con lo scoppio di un petardo sull'uscio di casa e con, per due volte, dell'urina vicino ai suoi scalini d'ingresso. Proprio nel pomeriggio di ieri, i carabinieri hanno inserito la piazzetta nel loro giro di controllo in pattuglia ma, appena sono arrivati, i ragazzi si sono rimessi gli zaini in spalla, sono saliti sulle loro biciclette e sono andati via.
 
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