Case squillo, smantellata la holding
del sesso: due pescaresi in manette

Case squillo, smantellata la holding del sesso: due pescaresi in manette
di Alessandra Di Filippo
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Sabato 13 Aprile 2019, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 11:47
Sarebbe stata radicata stabilmente a Pescara almeno dal febbraio 2017 l'organizzazione criminale dedita allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione su tutto il territorio nazionale, sgominata ieri dalla sezione criminalità organizzata e straniera della squadra mobile, diretta da Dante Cosentino. Organizzazione, composta da italiani, albanesi e romeni, attiva anche in Spagna. Sette le misure cautelari emesse dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Rosangela Di Stefano, cinque delle quali eseguite. All'appello mancano due donne: una albanese e una romena, che erano ai vertici del sodalizio.

Dei cinque arrestati, quattro sono stati rinchiusi in carcere con le accusa di associazione per delinquere. Si tratta dei pescaresi Fabrizio Sola di 28 anni e Daniele Toro di 27, gli “albergatori” del gruppo insieme al pugliese Alessandro Scarafile di 29 anni, gestore di un bed & breakfast a Lecce. Carcere anche per Fiorenzo Berardi, 53 anni di Milano, il quale aveva il compito di tenere i contatti con le prostitute e raccoglierne gli incassi. Una colombiana di 37 anni Hesabel Ita Gutierrez Ruiz, residente a Genova, è finita invece ai domiciliari solo per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L'organizzazione aveva una rete di prostitute e transessuali, tutti stranieri: albanesi, romeni e sudamericani, di cui agevolava gli spostamenti da una città all'altra fornendo loro alloggi e di volta in volta anche pubblicità sui siti specializzati. In cambio, per il periodo in cui usufruivano dell'appartamento, le ragazze e i trans dovevano corrispondere o circa 400 euro a settimana oppure il 40-50% dell'incasso di ogni prestazione. Se poi volevano pure la pubblicità, dovevano sborsare in più dai 160 ai 200 euro. Il gruppo comunque pensava a tutto. Sui vari siti ad hoc pubblicavano diversi numeri di telefono, chiamando le quali i clienti inconsapevolmente si trovavano a parlare con un call center, con sede in Spagna, gestito da una albanese, attualmente latitante. A seconda della città da cui chiamavano, venivano indirizzati verso la prostituta a loro più vicina.

Un ruolo di primo piano, avrebbero avuto i pescaresi Toro e Sola, arrestati ieri a Milano di ritorno da un viaggio ad Ibiza, dove volevano allargare le loro attività. I due avevano creato una società di affittacamere, con sede a Roma, denominata “The luxury house”, attraverso la quale reperivano appartamenti che poi sub affittavano alle prostitute. A volte lo facevano anche a proprio nome. Solo una decina di questi alloggi che diventavano case d'appuntamento erano a Pescara, in via Puglie in via Della Bonifica, via Raffaello, via Cetteo Ciglia, via Socrate, via Misticoni, via Bernardino Conti, via Monte Faito. Altri immobili erano stati da loro presi in affitto per la stessa finalità a Roma, Firenze e Milano.
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