Pornostar uccisa, la verità dell'amica di Roseto: «Voleva lasciare l'hard»

Pornostar uccisa, l'amica di Roseto: «Voleva lasciare l'hard»
Pornostar uccisa, l'amica di Roseto: «Voleva lasciare l'hard»
di Tito Di Persio
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Mercoledì 30 Marzo 2022, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:11

«Adesso che aveva deciso di lasciare il mondo dell’hard per dedicarsi completamente al figlio di cinque anni è finita per essere uccisa. Davvero non ho parole». Esordisce così la pornostar Jasmin Carrera, amica, collega e manager di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, la 25enne ritrovata nel pomeriggio di domenica 20 marzo in una scarpata a Paline di Bornio, nell’alta Val Camonica bresciana, a confine con la provincia di Bergamo.

Il ritrovamento del cadavere è avvenuto grazie all’intervento di una persona del luogo che, dopo aver notato la presenza dei quattro bustoni neri, ne aveva aperto uno rinvenendo pezzi di cadavere umano ed in particolare, tra i pochi identificabili, una mano.

Come vi siete conosciute?

«Due anni fa, quando ho deciso di aprire la mia agenzia Ama Production a Roseto degli Abruzzi l’ho contattata. E insieme a lei abbiamo deciso di mettere su un progetto contro la violenza sulle donne, devolvendo parte del ricavato ad associazioni benefiche. Entrambe abbiamo storie complicate alle spalle. Quello che è successo è un assurdo paradosso».

Che tipo era Charlotte?

«La classica ragazza della porta accanto. Una mamma amorevole e una donna dal grande cuore. Mi ha raccontato che prima faceva la commessa e si era diplomata come fashion designer, ma che allo stesso tempo amava il mondo dell’erotismo. Voglio aggiungere un’altra cosa su Charlotte, era una delle poche ragazze che lavorano nel mondo dell’entertainment a non utilizzare nessun tipo di sostanza stupefacente. A mala pena fumava qualche sigaretta».

Davide Fontana, l’uomo di 43 anni che ha confessato l’omicidio e l’occultamento del cadavere, lo hai conosciuto?

«Si certo. Lui l’accompagnava ovunque. Un giorno ci siamo fermati a fumare una sigaretta a Silvi Marina e parlando del più e del meno, io gli ho chiesto, come mai gli stai sempre dietro a Charlotte? Lui mi ha risposto che doveva proteggerla, perché il mondo che aveva scelto di vivere era pieno di pericoli. Mi ha raccontato che si erano conosciuti durante un servizio fotografico. Lui è un fotografo free lance. Da lì tra loro era nata una storia. Poco dopo si erano lasciati ma tra loro era rimasta una forte e sincera amicizia».

Oggi che ha saputo quello che ha fatto cosa pensi di lui?

«Sinceramente non ci riesco ancora a credere. Mi sembrava una persona normale. Un uomo gentile e premuroso».

Se lo avessi davanti adeso cosa gli vorresti dire?

«Davide, tu conosci benissimo il bimbo di Charlotte, come hai fatto a lasciarlo senza mamma? Perché hai sfigurato con il fuoco il viso di una così bella ragazza? Dove hai trovato il coraggio per farla a pezzi e tenerla in congelatore per oltre 20 giorni? Vorrei porgli queste domande guardandolo negli occhi». .

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