Campione di poker bara al casinò:
«Milionario con l'imbroglio». Condannato

Campione di poker bara al casinò: "Milionario con l'imbroglio". E il tribunale lo condanna
Campione di poker bara al casinò: "Milionario con l'imbroglio". E il tribunale lo condanna
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Mercoledì 25 Ottobre 2017, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 19:45
Al tavolo da gioco aveva vinto alla grande, ma in tribunale ha perduto tutto. È andata male, questa volta, a Phil Ivey, campione di poker americano di fama mondiale, costretto a lasciare sul piatto vincite per 7,7 milioni di sterline messe a segno durante una visita a Londra nel 2012 in un casinò di Mayfair.

La battaglia giudiziaria da lui avviata per rivendicare la somma si é conclusa oggi con il verdetto finale della Corte Suprema britannica che gli ha dato torto su tutta la linea. Quei soldi non gli spettano, hanno deciso i giudici di Londra accogliendo le ragioni della direzione del club, che contestava al super campione d'aver usato un trucco.





Ivey, 40 anni, già trionfatore alle World Series di poker, si era presentato cinque anni fa nel casinò londinese con la fama del giocatore d'azzardo di razza. E lo aveva sbancato in coppia con un 'compare', Cheung Yin Sun. Ma, secondo i croupier e i giudici, lo aveva fatto sfruttando la tecnica - illegale nel Regno Unito - del cosiddetto 'edge-sorting', inducendo il banco a disporre le carte in modo tale da poter individuare anche attraverso il dorso segni distintivi tali da aiutare a distinguere quelle buone da quelle cattive. «Un vantaggio legittimo», per lui.
Una trovata da baro o quasi, per gli standard isolani.
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