Cagnolina muore per i botti di Capodanno: il cuore di Diana si è fermato per la paura

Cagnolina muore per i botti di Capodanno: il cuore di Diana si è fermato per la paura
Cagnolina muore per i botti di Capodanno: il cuore di Diana si è fermato per la paura
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Gennaio 2020, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 16:32

LECCE - La cagnolina aveva solo 11 mesi e la sua tragica fine ha gettato nello sconforto la città di Lecce. Diana, una cucciola di pastore maremmano è morta, la notte del 31 dicembre a Lecce, a causa dei botti di Capodanno, sotto gli occhi increduli di tutti. Il suo cuore ha cessato di battere, per la troppa paura. Da poco tempo la cucciola aveva trovato finalmente un po' di tranquillità, era stata adottata da poco da una famiglia che l'aveva accolta con amore. La stessa famiglia che la notte di Capodanno ha fatto di tutto per cercare di salvarla. Ma a nulla è servito.

LEGGI ANCHE:
Pesaro, non arriva ad aprire il bar: Paolo stroncato da un infarto in casa a 43 anni

Cade sotto il motocoltivatore e rischia l'amputazione delle gambe: grave un 80enne


«Molte persone credono - afferma Giuseppe Albanese, presidente dell'Associazione ATA PC Lecce - che quando le associazioni animaliste si battono per l'abolizione di questa, ormai, "becera" pratica di festeggiare l'arrivo del nuovo anno con botti e fuochi d'artificio, lo facciano per partito preso, purtroppo non è così e la morte di Diana ne è un esempio. In molte città - continua Albanese - ormai vanno di moda le ordinanze contro i botti di fine anno ma, fino a quando queste ordinanze non verranno realmente applicate, non serviranno a nulla. A nostro avviso, non basta fare un'ordinanza per vietare i botti, che già sono vietati perché illegali, ma occorre varare una legge nazionale che abolisca definitivamente questa pratica, perché gli animali hanno il diritto a non morire a causa dei botti di Capodanno. Vietare non basta, occorrono controlli seri e sanzioni mirate. La nostra Associazione - conclude Giuseppe Albanese - si batterà con tutte le sue forze affinché questa "usanza" possa essere debellata, appellandosi al diritto alla vita di tutti gli esseri viventi e lo faremo in memoria della piccola Diana».

© RIPRODUZIONE RISERVATA