Venezia, cinque incappucciati seminano
il panico per giustiziare un ambulante

Venezia, cinque incappucciati seminano il panico per giustiziare un ambulante
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Sabato 31 Ottobre 2015, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 20:11
VENEZIA - Scene da Arancia Meccanica nella piazza più bella del mondo. Non sono nuove le immagini di degrado e malcostume a Venezia, e tantomeno il fenomeno dell'abusivismo dilagante che conta ogni sera, in Piazza San Marco, dai 50 agli 80 venditori stranieri di rose, bastoni per i «selfie» e dardi luminosi. Ieri sera vi è stata una vera e propria «missione punitiva» da parte di 5 incappucciati sbucati nella piazza dalla parte in cui si affaccia il Museo Correr e hanno iniziato ad inseguire alcuni venditori di dardi luminosi.



Tra le urla e il «fuggi-fuggi» gli abusivi sono riusciti a scappare, tranne uno, caduto nelle mani del gruppo che lo ha massacrato di botte. Uno degli incappucciati, hanno poi riferito alcuni testimoni, gli è salito addirittura sopra al corpo per continuare a picchiarlo. La scena si è consumata sotto gli occhi esterrefatti di passanti, turisti e clienti dei caffè storici che all'inizio non capivano pensando alle riprese di un film o ad una trovata per Halloween. Questo finché non hanno visto arrivare i Carabinieri, i soccorsi del 118 e la Polizia.



Dopo vari tentativi Carabinieri e Polizia hanno rinunciato ad interrogarlo: lo straniero, verosimilmente bengalese, non voleva saperne di raccontare. I dolori alle gambe gli impedivano di camminare ed è stato portato al Pronto soccorso. Secondo le testimonianze, i 5 del commando erano alti e mingherlini con i volti coperti dal cappuccio delle felpe. Non si trattava di connazionali della vittima.



Resta da capire chi abbia firmato la missione punitiva: si racconta di un gruppetto di albanesi che su commissione terrebbe lontani i venditori abusivi di merce contraffatta dalle bancarelle di souvenir nell'area marciana. L'altra ipotesi è che un gruppo abbia voluto dare una lezione che sia monito all'esercito degli abusivi che, qualche volta, sono arrivati a minacciare i commercianti di San Marco.

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