Caccia ai black bloc dopo la guerra
milioni di danni, 135 feriti e 12 arresti

Brucia un blindato, i teppisti esultano (foto Vincenzo Livieri - Toiati)
Brucia un blindato, i teppisti esultano (foto Vincenzo Livieri - Toiati)
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Domenica 16 Ottobre 2011, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:32

ROMA - Roma si risvegliata nel silenzio dopo le ore di follia vissute ieri per la guerriglia scatenata dai black bloc durante il corteo degli Indignati. Il ritorno alla normalit per ora nella fine della violenza, ma le ferite alla città restano.

Le strade intorno a piazza San Giovanni mostrano i segni della battaglia ingaggiata da centinaia di teppisti con le forze dell'ordine. I mezzi della nettezza urbana stanno completando il lavoro di ripulitura iniziato ieri sera. Ma restano le carcasse delle auto - stamane meta di pellegrinaggi per foto ricordo - e i cassonetti bruciati, i tratti di selciato divelti per fare dei sampietrini proiettili, le facciate delle banche, dei negozi e degli alberghi assaltati annerite dal fumo degli incendi.

Un bilancio di milioni di danni: la sola Confcommercio stima una cifra di poco inferiore al milione per alberghi e negozi. Almeno un milione è il danno stimato per la città dal sindaco Alemanno: «Secondo una prima stima, molto approssimativa, e che dovrà essere definita con attenzione nei prossimi giorni, crediamo che la città abbia subito almeno un milione di euro di danni, sia per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, sia gli interventi per ripulire la città che per i danni materiali al selciato. Sono stati trovati 20 metri cubi di sampietrini divelti e staccati per farne proiettili».

Il conto dei feriti è rimasto salito a 135, di cui tre gravi, tra black block, manifestanti e forze di polizia. Di questi, 30 sono manifestanti, tra cui due, ricoverati al Policlinico Umberto I e all'Aurelia Hospital, hanno subito l'amputazione di alcune dita a causa delle esplosioni di bombe carta. Sono invece 105 gli uomini feriti tra le forze dell'ordine: 50 sono carabinieri, 35 sono agenti della polizia e 20 della guardia di finanza.

Venti le persone fermate, 12 quelle arrestate: cifre destinate a salire nelle prossime ore e nei prossimi giorni, quando altri responsabili delle violenze saranno identificati grazie ai filmati delle telecamere e alle testimonianze. La maggior parte dei teppisti hanno fatto ritorno alle città di provenienza e si cercherà di individuarli grazie alla collaborazione con le autorità locali. Tra i fermati ci sono sei minorenni e persone provenienti da Bari, Trento, Catania, Siracusa, Brindisi, Varese e Napoli.

Gli arrestati sono tutti giovani, 4 le donne. Ci sono anche quattro donne tra i manifestanti, tutti di età inferiore ai 30 anni, arrestati dalla polizia a Roma dopo i disordini che si sono verificati nel corso del corteo degli indignati. Gli altri arrestati sono: un ventunenne appartenente all'area anarchica, già noto alla Digos; due ragazzi nati all'estero ma residenti da tempo in Italia e altri due con precedenti specifici per reati contro le forze dell'ordine; un ragazzo che era già stato denunciato per aver partecipato a un rave party. Infine altri due manifestanti arrestati provenivano rispettivamente da Trento e da Catania.

Gli interrogatori di garanzia dei dodici ragazzi arrestati ci saranno entro mercoledì. Secondo quanto si è appreso la Procura di Roma escluderebbe di ipotizzare per i 12 l’aggravante del terrorismo mentre gli arrestati rischiano l’accusa di danneggiamento e devastazione, ma solo dopo un’attenta analisi delle singole posizioni. La richiesta di convalida dei fermi sarà inoltrata domani per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Contestualmente si chiederà l’emissione di ordinanze di custodia in carcere. Le posizioni dei 12 arrestati sono al vaglio del procuratore aggiunto Pietro Saviotti e del sostituto Marcello Monteleone. Una volta finito l'esame delle informative fatte dalle forze dell'ordine, inoltreranno domani al Gip la richiesta di convalida dei fermi.

Ci sono sei minorenni tra le venti persone fermate durante i disordini. Uno di loro, quando è stato bloccato, indossava una maschera antigas per non essere riconosciuto e resistere ai lacrimogeni.

Tra le persone fermate, dodici sono di Roma e provincia; tra queste, gli arrestati residenti nella Capitale e in provincia sono cinque. Molti impugnavano bottiglie e lacrimogeni, indossando maschere antigas. Alcuni avevano già precedenti per reati contro le forze dell’ordine.

I dodici arrestati hanno tutti tra i 20 e i 30 anni: alcuni di loro hanno già precedenti specifici ed erano entrati in azione in passato nel corso di blitz durante manifestazioni. Tra gli arrestati con precedenti specifici ci sono un 21enne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato ieri dalla Digos in via Merulana; un 22enne già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato; una romana di 29 anni, un 21enne di Brindisi, un catanese di 23 anni. Tra i fermati ci sono quattro donne.

Tra gli estremisti che hanno messo a ferro e fuoco la città molti ultrà del calcio: della Lazio, della Roma, ma anche del Livorno e di altre tifoserie. Tra gli indizi della presenza dei duri del calcio anche la scritta Acab (All cops are bastard, tutti i poliziotti sono bastardi) sui muri di mezza città. E il timore di alcuni è che la partita di questa sera possa diventare occasione per nuovi, ulteriori disordini.

Una task-force di 230 unità di Ama, Servizio Giardini e Pics-decoro dei vigili urbani sta lavorando ininterrottamente da ieri sera per ripulire e riparare, per quanto possibile, i danni causati dalle frange di violenti. «Come ha rilevato il sindaco Alemanno - dice l'assessore Marco Visconti -- la città ha dovuto affrontare una guerriglia urbana che in quattro ore ha prodotto danni alle strutture pubbliche per oltre un milione di euro. A questi teppisti, professionisti della devastazione, l'Amministrazione ha prontamente opposto le proprie squadre operative che nel corso della notte hanno ripulito strade, cancellato le scritte vandaliche, rimosso le strutture bruciate, la segnaletica divelta, i sampietrini, le alberature spezzate. Questo è il peso non più sostenibile che la Capitale deve assorbire: le ferite inferte alla città non possono pesare sui cittadini romani, i quali già si sobbarcano gli oneri delle manifestazioni che quasi quotidianamente si svolgono a Roma».

Vaticano: uno shock, no alla violenza immotivata. «Il card. Vallini, Vicario di Roma, ha già espresso bene il sentimento di sgomento e di tristezza per quanto è accaduto ieri - dice padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano - Esprimiamo condanna per violenze immotivate e gli atti di offesa alla sensibilità dei credenti compiuti ieri». Ieri il cardinal Vallini aveva detto: «Questi atti di violenza feriscono la fede dei credenti di Roma, offendono il sentimento religioso di tutti i romani. Sono sgomento, rattristato, molto preoccupato per quanto sta accadendo. E' uno shock vedere queste scene di querriglia». Oggi Padre Lombardi ricorda anche l'episodio avvenuto nel pomeriggio di ieri nella parrocchia di San Marcellino e Pietro, poco distante da San Giovanni, che è stata presa d'assalto. Alcuni manifestanti, entrati nella sala della casa parrocchiale, hanno preso un crocefisso e una Madonna di Lourdes e li hanno distrutti in strada. La foto della statua della madonnina in frantumi è una delle immagini che ha segnato la giornata di violenze di ieri. «E' stata offesa gravemente la sensibilità rispetto alla fede dei credenti. Un'offesa che si aggiunge alle altre, frutto di una violenza immotivata».

Il parroco della chiesa attaccata: i fedeli preghino in pace. «Stamattina ai fedeli ho raccontato che mi ha telefonato il cardinale Agostino Vallini per esprimere la sua solidarietà e dirmi di far pregare la gente per la pace - ha detto don Giuseppe Ciucci, parroco della chiesa dei Santi Marcellino e Pietro - Ho detto ai fedeli di sentire forte in loro la forza dell'amore, di vivere la fede con orgoglio e di vedere questi atti come un'offesa che vuole distruggere l'amore che è in noi». Poco prima delle 14 la parrocchia è stata visitata dal sindaco Alemanno, durante un giro di ricognizione. Il Ceis, Centro italiano di solidarietà don Mario Picchi, ha deciso di donare alla parrocchia una statua della Madonna.

Un poliziotto: noi troppo vecchi per gli inseguimenti. Poliziotti ultracinquantenni all'inseguimento di teppisti ventenni. C'è anche questo elemento da considerare nella giornata di guerriglia urbana a Roma. A parlare è un funzionario del Reparto Mobile che ieri è stato impegnato per le strade della Capitale. Ieri, racconta, «un carabiniere è stato colto da infarto mentre correva. Arrivati ad una certa età è difficile passare ore a correre con addosso casco e maschera antigas. Bisogna avere su strada giovani, ma questo ieri non è accaduto e sempre meno potrà accadere in futuro perchè l'età media dei poliziotti è in continua crescita».

IL VIDEO DELL'ASSALTO AL BLINDATO DEI CARABINIERI

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