Bus strapieni e studenti a piedi
I genitori vanno dall’avvocato

Bus strapieni e studenti a piedi I genitori vanno dall’avvocato
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Sabato 21 Settembre 2019, 15:02
CATTOLICA - «La scuola è iniziata da pochi giorni ma se il buongiorno si vede dal mattino non ci siamo proprio con il servizio che abbiamo pagato. Bus strapieni dove non si riesce a salire e dove i ragazzi che sono riusciti a salire sono costretti a stare in piedi, schiacciati contro le porte».

 

L’allarme è stato lanciato sui social nei giorni scorsi da “un gruppo di genitori che hanno pagato 400 euro di abbonamento bus Start per i nostri figli che hanno iniziato le scuole superiori tra Cattolica, Riccione e Rimini”, spiegano lamentandosi della carenza di sicurezza per i loro figli e soprattutto del servizio ottenuto in cambio di cifre che non sono certo ininfluenti sul bilancio di una famiglia. E c’è anche “chi non è riuscito a salire deve aspettare altri bus e arrivare a casa non si sa bene a che ora”. Eppure si tratta di abbonamenti, quindi “Start sa quanti ne sono stati fatti per le varie linee” e avrebbe dovuto “fornire almeno per gli orari scolastici bus adeguati al numero degli studenti per garantire un servizio sicuro che si fa pagare fior di quattrini”. Così non sembra sia avvenuto e i bus non bastano per tutti i ragazzi. Lo sfogo sui social, però, non è che il primo passo.

«Cerchiamo genitori per intraprendere insieme una battaglia per qualcosa che non viene rispettato. Più siamo, meglio è». Il gruppo sta crescendo a vista d’occhio e già oggi è stato fissato un incontro con un avvocato per decidere i prossimi passaggi. Non si escludono anche altre mosse, comprese le segnalazioni alle autorità. Tanto che qualcuno ha suggerito di chiamare la Polizia di Stato al 113 «per fare un controllo alla capienza e alla sicurezza del bus». L’idea non è da scartare, e infatti pare si siano già rivolti anche alla Polizia Stradale per capire come avviare i primi controlli, ma si cercano anche altre strade, come lettere di reclamo all’azienda o specifiche richieste alle istituzioni comunali e provinciali. Di certo sono intenzionati a portare la cosa fino in fondo, anche se c’è chi – la maggior parte dei genitori che hanno utilizzato il servizio sulle tratte verso Rimini e Pesaro – li mette in guardia da fare questa battaglia contro i mulini a vento. «In tanti anni - lamentano un po’ tutti - non è cambiato niente».
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