Bologna, perquisito per stupefacenti
si butta dal quinto piano e muore

Bologna, perquisito per stupefacenti si butta dal quinto piano e muore
di Tommaso Romanin
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Sabato 23 Maggio 2015, 22:10 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 19:11

BOLOGNA - Durante un controllo di polizia per una vicenda di droga e dopo che gli agenti lo avevano invitato a seguirlo in questura, Akenouche Hocine, algerino irregolare di 47 anni con precedenti per spaccio, all'improvviso si sarebbe buttato dalla finestra.

Dal quinto piano dell'appartamento dove viveva, in un palazzo in periferia di Bologna. Con la testa ha sfondato il parabrezza di un'auto parcheggiata nel cortile condominiale ed è morto sul colpo. Questo è quanto hanno riferito i poliziotti testimoni della scena.

E dai primi riscontri gli investigatori non sembrano avere dubbi nel confermare la dinamica.

Al sopralluogo hanno partecipato anche il capo della squadra mobile Lorenzo Bucossi, che seguirà le indagini, e il procuratore aggiunto Valter Giovannini.

Dal primo esame del medico legale, l'algerino non risulta avere lesioni diverse da quelle della caduta, il che escluderebbe un'eventuale colluttazione. Anche le divise dei poliziotti intervenuti sono apparse integre e in ordine. I due agenti presenti in casa sono stati sentiti come testimoni.

All'appartamento in via Casoni la Polizia era arrivata per fare un controllo, verso le 16.30, dopo alcune segnalazioni. Due agenti di una volante sono entrati nel palazzo, due sono rimasti fuori, in appoggio. I due che salivano hanno incontrato sulle scale una donna marocchina che ha ammesso di aver appena acquistato cocaina.

Quindi, avendo un'ulteriore conferma, si è deciso di fare la perquisizione e i poliziotti hanno suonato alla porta: il 47enne ha aperto, poi però, quando ha visto chi era, ha chiuso. I poliziotti allora hanno buttato giù la porta con una spallata. L'uomo era sul letto, in mutande.

Nel frattempo i colleghi dall'esterno hanno avvisato i due nella casa che nel cortile erano stati buttati ovuli di cocaina. Ne sono stati contati e sequestrati 45, presumibilmente gettati dalla finestra della camera, sempre rimasta aperta. All'algerino, che convive con altri due uomini, italiani, che sarebbero rimasti in un'altra stanza e che quindi non hanno assistito ai fatti, è stato allora detto di vestirsi per andare in questura.

L'uomo avrebbe quindi aperto un cassetto, ma un poliziotto ha visto che dentro c'era un coltello e lo ha subito richiuso. Lo straniero, dicendo che stava cercando da vestirsi, avrebbe quindi aperto un secondo cassetto. Poi, all'improvviso, si è tuffato dalla finestra aperta, davanti ai due.

Questi hanno gridato «si è buttato» ai colleghi all'esterno, che avrebbero visto il volo in diretta. Altri testimoni hanno sentito queste grida. Sull'episodio la Procura procede per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, a carico del deceduto, in un fascicolo destinato ad essere archiviato, e parallelamente per istigazione al suicidio contro ignoti, ipotesi di reato tecnica per poter fare accertamenti medico-legali e tossicologici.

In casa sono stati fatti i rilievi della Scientifica, seguirà una perquisizione. «In quell'appartamento c'era gente sospetta, equivoca. Ci eravamo lamentati anche con l'amministratore di condominio», ha raccontato un vicino.

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