Blue Whale, tredicenne salvata dalle amiche.
«Frasi choc su Instagram». Coinvolti 30 adolescenti

Blue Whale, tredicenne salvata dalle amiche. «Frasi choc su Instagram». Coinvolti 30 adolescenti, torna l'incubo
Blue Whale, tredicenne salvata dalle amiche. «Frasi choc su Instagram». Coinvolti 30 adolescenti, torna l'incubo
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Mercoledì 31 Ottobre 2018, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 15:48
Una ragazzina di 13 anni è stata salvata dalla Polizia grazie ad alcune amiche, che hanno individuato il pericoloso gioco Blue Whale e hanno temuto che finisse tragicamente per lei, con un suicidio. Accade a Bari, dove la Polizia, coordinata dalla locale procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e dal Servizio centrale operativo, partendo dalla segnalazione di alcune «amiche di chat» ha individuato ed identificato una tredicenne coinvolta nel «gioco mortale» Blue Whale ad un livello molto avanzato (il 30esimo e al 50esimo è previsto il suicidio).

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La ragazza veniva segnalata quale amministratore/partecipante di un gruppo WhatsApp denominato «Panda». I poliziotti hanno informato tempestivamente i genitori del coinvolgimento della figlia in questo pericoloso gioco. È così emerso che la giovane adolescente da qualche mese trascorreva molto tempo al telefono cellulare, si attardava ad andare a dormire ed era diventata particolarmente taciturna. Nell'ultimo periodo, inoltre, usciva raramente e solo con una compagna di classe, diventando molto selettiva nelle amicizie.

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I SEGNI SULLE BRACCIA La mamma, qualche giorno prima dell'intervento della polizia, aveva notato alcuni segni sulle braccia della figlia che però aveva addebitato ai graffi del gatto di famiglia. Seguendo le direttive impartite dalla procura della Repubblica, la giovane è stata ascoltata dal personale specializzato della Sezione Minori della squadra mobile, con la modalità dell'audizione protetta, alla presenza di un esperto psicologo; durante l'audizione la ragazza ha ammesso di essersi procurata i tagli con la lametta di un rasoio e di aver inviato le immagini dei gesti autolesivi ad un'amica di scuola.

LE FRASI CHOC SU INSTAGRAM E SUL DIARIO Da accertamenti tecnici sul telefono cellulare in uso alla minore, si è appurato che erano state cancellate ed archiviate diverse chat di WhatsApp, relative ai gruppi «Panda», «Disastro», «Disagio» e «Deupolcuassassino» e che partecipava al gioco «NoStranger» (applicazione raggiungibile sia attraverso il Play Store di Google che tramite il sito web nostranger.weebly.com). La tredicenne, inoltre, era registrata sul social «Instagram» dove aveva pubblicato immagini allarmanti ed angoscianti, tra cui la foto di una stazione ferroviaria con treno in transito, e frasi come «soffro», «sto male», «voglio morire». Analoghe frasi sono state rinvenute nel suo diario scolastico, al cui interno era contenuto un biglietto manoscritto con la frase di addio che avrebbe lasciato alla madre il giorno del suicidio.

LEI ISTIGAVA AL SUICIDIO: COINVOLTI 30 ADOLESCENTI Sono almeno trenta in tutta Italia gli adolescenti coinvolti negli ultimi sei mesi nel «gioco mortale» Blue Whale che avrebbero partecipato alle chat amministrate da una 13enne barese, vittima lei stessa del gioco e ora indagata per istigazione al suicidio. Alla loro identificazione, si tratta prevalentemente di ragazze, sono giunte le Questure di tredici regioni dopo la segnalazione della magistratura minorile barese, che per prima ha avviato l'indagine, coordinata dalla pm Caterina Lombardo Pijola. «Il problema esiste, - sottolinea il procuratore dei Minorenni Ferruccio De Salvatore - e già in passato ci siamo imbattuti in altri casi simili in provincia di Bari. Bisogna fare molta attenzione e collaborare con le autorità scolastiche e con le famiglie per individuare gli indici di rischio». 

«Il fenomeno Blue Whale - spiega la Polizia in una nota - è un gioco pericoloso che si snoda attraverso una serie di 50 azioni pericolose proposte come sfida, in cui un curatore, che allo stato risulta essere una figura virtuale, suggestiona i ragazzi manipolando la loro volontà sino ad indurli al compimento di gesti estremi: camminare sulle linee ferroviarie ad alta velocità, stare in bilico su cornicioni e palazzi, attraversare di notte strade e autostrade particolarmente trafficate».
Molte di queste azioni la 13enne barese le aveva già cominciate, arrivando anche a mettere sveglie notturne per guardare film dell'orrore e ascoltare musiche sataniche.
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