Black bloc, Procura: violenza pianificata
arrestati a Roma rischiano da 3 a 15 anni

Sanpietrini contro un blindato (foto Massimo Percossi - Ansa)
Sanpietrini contro un blindato (foto Massimo Percossi - Ansa)
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Lunedì 17 Ottobre 2011, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:32
ROMA - Da Nord a Sud, su tutto il territorio nazionale scattata una vasta operazione con perquisizioni e controlli negli ambienti degli anarco-insurrezionalisti e dell’estremismo. L’operazione, iniziata all’alba, fa seguito ai gravi incidenti scatenati dai black bloc a Roma durante la manifestazione degli indignati di sabato. L’operazione coinvolge centinaia di uomini delle forze dell’ordine e interessa tutte le regioni italiane, dopo una giornata di polemiche apertesi sulla gestione dell'ordine pubblico.



La procura di Roma ha chiesto al gip Elvira Tamburelli la convalida dei fermi e l'emissione di ordinanze di custodia in carcere per le 12 persone, tra i 19 e i 30 anni, arrestate. Tre di loro sono donne. Non apparterrebbero a particolari organizzazioni. Tra i denunciati sei i minorenni; tra loro anche quattro donne. Gli arrestati rischiano da 3 a 15 anni di reclusione. Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti e il sostituto Marcello Monteleone contestano la resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall'aver avuto il volto travisato, dal lancio di oggetti contundenti e pirotecnici, dall'aver agito in concorso con più persone. «I reati contestati si inseriscono in un complesso di condotte di maggiore gravità che in attesa di altre acquisizioni, esaltano la pericolosità dei reati qui contestati, commessi nella consapevolezza di fornire un apporto di prolungata e allarmante violenza», è un passaggio della richiesta della Procura al gip. I manifestanti sono stati utilizzati come luogo per mimetizzarsi dopo i raid», è la convinzione della procura. Agli arrestati, infatti, sul punto è contestato di aver agito «nel corso di una manifestazione pacifica e autorizzata» utilizzandola «come contesto idoneo ad ostacolare la pubblica difesa». La manifestazione quindi è stata «strumentalizzata» dai violenti per i loro fini. Violenti che hanno usato il corteo di manifestanti pacifici «come luogo di mimetizzazione», ben sapendo che la polizia non avrebbe potuto caricare in massa. Tra domani e dopodomani ci saranno gli interrogatori di garanzia degli arrestati. La Procura ha deciso di non procedere con giudizi per direttissima per poter proseguire negli accertamenti. Il Comune di Roma questa mattina si è costituito parte civile nei procedimenti penali in corso.



«Condotte violente pianificate e organizzate prima degli scontri»: è quanto sostiene il procuratore aggiunto di Roma, Pietro Saviotti, che coordina le indagini su quanto avvenuto sabato nel corso della manifestazione degli indignati a Roma. Secondo i magistrati a confermare questa ipotesi investigativa sono i comportamenti tenuti dai teppisti, come ad esempio quando un gruppo di circa dieci persone è rientrato nel corteo togliendosi casco e felpa nera. «Siamo in presenza - afferma Saviotti - di comportamenti studiati, di azioni tattiche di scontri urbani preventivati e organizzati. Una forma di strumentalizzazione di una manifestazione pacifica, l'uso della manifestazione come contesto idoneo ad ostacolare la pubblica difesa».



La procura di Roma porterà avanti un'altra inchiesta per i reati di incendio, devastazione e lesioni. L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Saviotti e al sostituto Francesco Minisci. Per questo si attendono relazioni degli investigatori e saranno esaminate anche le segnalazioni dei cittadini. Tra gli accertamenti anche la realizzazione di una mappatura dei luoghi in cui sono avvenuti gli scontri per evitare di «pescare nel mucchio. Alcune condotte sono state pianificate e preparate prima degli scontri. Alcuni comportamenti fanno pensare a tattiche di scontro urbano preventivate e organizzate», è il convincimento di Saviotti. Secondo il magistrato «quando diverse persone nello stesso momento si tolgono cappuccio, casco e felpa nera e rientrano nel corteo, allora si tratta di una cosa studiata».



Le perquisizioni in tutta Italia si sono concentrate dove è più forte la presenza di aree antagoniste e di anarco-insurrezionalisti. L'operazione «ha l'obiettivo di individuare e isolare coloro che vogliono impedire la democratica manifestazione del dissenso - dichiara il portavoce del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Maurizio Masciopinto - L'attività si inquadra in un percorso investigativo finalizzato alla raccolta di prove contro chi si è reso protagonista degli scontri e delle violenze di sabato scorso a Roma».



A Roma e provincia la Digos ha controllato varie persone, mentre continua l'acquisizione di foto e video per l'identificazione di altri autori degli atti di teppismo. Nelle perquisizioni sono impegnati anche il carabinieri del Nucleo Informativo di Roma e i Ros.



Perquisizioni a Milano, a carico di sei anarchici, poco più che ventenni. L'attenzione sarebbe concentrata su indumenti che potrebbero portare all'identificazione degli autori degli scontri. Una persona è stata portata in caserma dai carabinieri ma solo per sottoscrivere il verbale di sequestro. Alcune delle persone perquisite facevano riferimento all'ex Bottiglieria, uno spazio occupato e sgomberato circa un anno fa a Milano. Una perquisizione è stata effettuata anche a Brescia.



Sei persone dell'area anarco-insurrezionalista sono state fermate ieri in Toscana, di ritorno da Roma, su un camper nell'area di servizio Chianti Est. Quattro di loro appartengono al circolo anarchico Fuoriluogo di Bologna. Gli agenti della Polstrada hanno trovato in tasca ai fermati alcuni scontrini di esercizi romani e biglietti della metropolitana. I sei sono stati fermati e poi rilasciati dopo esser stati denunciati in attesa di ulteriori indagini. Quattro sono studenti alla Facoltà di lettere e filosofia a Bologna (due sono originari delle Marche, uno della Campania e una della Sicilia), età compresa tra 20 e 24 anni. Gli altri due sono una coppia che vive in provincia di Pistoia, 47 anni lui e 46 lei, proprietari del camper a bordo del quale, hanno spiegato, avevano dato un passaggio agli studenti che volevano raggiungere Porretta Terme (Pistoia) da dove, in treno, sarebbero tornati a Bologna. Dentro il mezzo gli agenti hanno trovato gli zaini con 2 maschere antigas, una piccozza da muratore, abiti scuri, protezioni anti-infortunistiche. «C'è bisogno di tutte queste domande?» ha chiesto uno dei giovani agli agenti che gli chiedevano i documenti. Nessuno dei sei ha opposto resistenza, anche se uno aveva provato ad allontanarsi ma è stato bloccato, e hanno seguito le auto della polizia con il camper fino al comando di Firenze Nord, dove sono intervenuti anche gli uomini della Digos della questura fiorentina. La Digos fiorentina stamani ha eseguito anche 8 perquisizioni di altrettanti appartenenti all'area anarchica. Sono stati sequestri di materiale di vario tipo, fra cui maschere antigas e passamontagna: le persone che sono state oggetto di accertamenti sono una ventina, perlopiù di area anarchica. Due perquisizioni a Livorno hanno dato esito negativo.



Dodici le perquisizioni negli ambienti anarchici a Bologna. I perquisiti gravitano intorno al circolo Fuoriluogo. La Digos ha sequestrato maschere antigas, fumogeni, paracolpi per proteggere schiena e gambe, caschi integrali, passamontagna, guanti e bombolette spray.



Una ventina le perquisizioni a Napoli e in provincia. In citta ha operato la Digos, in provincia i carabinieri. Le perquisizioni hanno dato esito negativo.



Perquisizioni e controlli anche nelle Marche. Ad Ancona e provincia gli uomini della Digos hanno sequestrato documenti ritenuti «interessanti», alcuni caschi e mazze, una quindicina di fumogeni nelle abitazioni di sei-sette esponenti dell'area antagonista, che risiedono nel capoluogo, a Senigallia e Agugliano.Tra il materiale recuperato anche un bossolo dei lacrimogeni sparati dalle forze di polizia per disperdere i black bloc. Le persone sottoposte a perquisizione - tutte fra i 22 e i 43 anni - hanno preso sicuramente parte alla manifestazione, ma per stabilire se siano state o meno fra i protagonisti degli incidenti bisognerà incrociare i dati raccolti con altri accertamenti. Accertamenti congiunti di polizia e carabinieri in provincia di Ascoli Piceno. Setacciati in particolare gli ambienti nel capoluogo e a San Benedetto del Tronto. Gli accertamenti non hanno dato esiti.



La Digos di Teramo ha eseguito alcune perquisizioni in centri della provincia. Nel corso delle perquisizioni, meno di una decina, è stato sequestrato materiale ritenuto interessante, come documenti e oggetti utilizzati nelle manifestazioni.



Una ventina le perquisizioni nel Cosentino, che non avrebbero dato alcun esito. Sei perquisizioni a Padova in abitazioni di attivisti del centro popolare occupato Gramigna. Anche qui gli agenti non hanno trovato oggetti riconducibili alle devastazioni di Roma.



All'alba i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di quattro giovani del Centro sociale Vittorio Arrigoni a Palermo alla ricerca di armi ed esplosivi. Lo dice la portavoce del centro affermando che «le perquisizioni hanno avuto esito negativo». Le persone perquisite sono tra coloro che hanno organizzato la partenza di 3 pullman da Palermo a Roma.



Prosegue intanto a Roma l'opera di ripulitura e di riparazione dopo le devastazioni. Entro domani saranno rimosse le carcasse delle 25 auto bruciate. Già ripuliti dalle scritte oltre 3mila metri quadri di superfici murarie, mentre il Servizio giardini ha terminato l'opera di recupero degli arredi verdi.



«Esecrazione» per le violenze dei Black-bloc di sabato a Roma è stata espressa dal cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in apertura del forum delle associazioni cattoliche. «Il nostro animo - ha detto Bagnasco - è ancora segnato da quanto è accaduto sabato scorso a Roma, e non possiamo non esprimere la nostra totale esecrazione per la violenza organizzata da facinorosi che hanno turbato molti che intendevano manifestare in modo pacifico le loro preoccupazioni».«Alle Forze dell'ordine - ha aggiunto il porporato - va la nostra rinnovata gratitudine e stima per il loro servizio, che presiede lo svolgimento sicuro ed ordinato della vita del Paese».
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