Bimba di 5 mesi ricoverata per traumi da scuotimento: è anche positiva alla cocaina. Aperta un'inchiesta

La piccola è fuori pericolo, trasferita a Padova dove sono emerse le tracce della droga

Bimba di 5 mesi ricoverata per traumi da scuotimento: è anche positiva alla cocaina. Aperta un'inchiesta
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Venerdì 27 Maggio 2022, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 10:02

CHIOGGIA - L'esame del capello gliel'hanno fatto i medici della Pediatria di Padova dov'è stata ricoverata e dove lo è ancora oggi. Un valore, restituito da quegli esami, ha attirato i camici bianchi che hanno visionato il referto: positività alla cocaina. È il nuovo scenario che si apre sul caso della bambina di Chioggia di cinque mesi ricoverata a Padova a inizio mese, quando era arrivata dall'ospedale chioggiotto per una serie di complicanze.

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LO SCUOTIMENTO
Ma non c'è solo la positività alla cocaina della piccola perché gli esami medici portati avanti dall'equipe di Pedriatria del nosocomio della Città del Santo hanno dimostrato come la causa dei traumi che avevano portato la piccola al Pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia fossero riconducibili ad uno scuotimento violento e continuo, probabilmente per farla smettere di piangere: la cosiddetta sindrome del baby shake.
La bambina ora è fuori pericolo. Non è più ricoverata su un letto della Terapia intensiva del reparto di Pediatria di Padova ma da alcuni giorni è stata spostata nel reparto ordinario, dov'è tenuta in osservazione mentre i Servizi sociali del Comune di Chioggia e di Padova stanno ragionando su quale sia la soluzione migliore per la piccola. Al momento sembra escluso - almeno a breve - il ritorno dai genitori.
Fin da subito la procura di Venezia aveva aperto un fascicolo sul caso della neonata, arrivata in Pronto soccorso a Chioggia la notte di sabato 7 maggio per alcuni traumi sul corpo e poi trasferita d'urgenza, nel pomeriggio di lunedì 9 maggio, alla Pediatria di Padova.
Il fascicolo è tutt'ora rimasto come all'apertura, e cioè un modello 45 senza un'ipotesi di reato e senza indagati: possibile che la situazione cambi nelle prossime ore alla luce degli esami medici dell'ospedale patavino.
Ed è proprio questo che la procura aspettava di avere per approfondire il caso.

Questo, ma anche un quadro familiare ben più dettagliato in modo da definire ogni passaggio che possa aver portato alla condizione attuale, matassa fondamentale da sbrogliare. Nei primi giorni d'indagine la procura aveva anche fatto ascoltare la madre della bambina dai carabinieri di Chioggia che avevano anche cercato di mettersi in contatto con il padre della piccola di cinque mesi.


IL CONTESTO
Un'ulteriore complicazione per chi conduce le indagini è proprio capire come si sia arrivati al Pronto soccorso e ai traumi evidenziati dai medici di Chioggia.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri risulta chiaro che la bimba faceva parte di un contesto familiare allargato in cui avevano qualche ruolo anche un ex compagno della madre e altri parenti o conoscenti. Sembra perfino che la notte in cui è capitato il presunto incidente, causa dell'emorragia, la piccola fosse stata affidata in custodia a terzi, ma non è chiaro se il periodo della custodia coincida, o meno, con quello dell'incidente. Anche qui i dati di fatto sono pochi: la mamma e altri parenti si sono presentati sabato notte al pronto soccorso dell'ospedale di Chioggia, con la bambina che stava male. I sanitari se ne sono presi cura evidenziando il trauma cranico, mettendo in atto tutte le azioni possibili, ma il loro sforzo non ha prodotto miglioramenti significativi, tanto che, lunedì pomeriggio, si è deciso per il trasferimento a Padova.
 

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