Bancarotta, sequestrate 153 auto
​di lusso da due milioni di euro

Bancarotta, sequestrate 153 auto di lusso da due milioni di euro
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Martedì 29 Maggio 2018, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 13:39
VERONA - La Guardia di Finanza di Verona ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo disposto dalla locale Autorità Giudiziaria nell’ambito di un’articolata indagine in materia fallimentare a carico di un imprenditore, P.N.G., operante nel settore del noleggio e della compravendita di autovetture di lusso, e di una libera professionista, D.B., entrambi veronesi.

Gli indagati, in qualità rispettivamente di amministratore di diritto e amministratore di fatto della società di capitali, dichiarata fallita il 30 aprile 2018, hanno cagionato, o comunque concorso a cagionare, il dissesto dell’impresa compiendo atti di disposizione dei beni sociali, in particolare della quasi totalità del parco auto, in parte a favore di un’altra SRL, operante nel medesimo settore della prima e il cui amministratore unico era sempre P.N.G., in parte mediante la stipula di un contratto di affitto di ramo d’azienda con una società cooperativa, legalmente rappresentata da un soggetto risultato essere, a seguito delle indagini condotte dai Finanzieri veronesi, un mero prestanome degli indagati.

Gli indagati, inoltre, al fine di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio e del volume d’affari dell’azienda, hanno sottratto o comunque omesso di tenere i libri e le altre scritture contabili che, pertanto, non sono state consegnate al curatore fallimentare.

Sulla base degli esiti delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari, condividendo la proposta del P.M. titolare delle indagini, ritenendo sussistente il pericolo di dispersione dei beni, ha disposto il sequestro preventivo di 153 autovetture per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro. In fase di esecuzione del provvedimento sono state eseguite anche sette perquisizioni locali presso le residenze e le dimore degli indagati nonché le sedi delle società coinvolte che hanno consentito di reperire documentazione utile al prosieguo delle indagini.
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