Baby gang, coinvolto anche un papà: picchiava i ragazzini con l'orologio come tirapugni

Baby gang, coinvolto anche un papà: picchiava i ragazzini con l'orologio come tirapugni
Baby gang, coinvolto anche un papà: picchiava i ragazzini con l'orologio come tirapugni
di Marcello Ianni
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 09:55

L'AQUILA - Botte e minacce con un coltello, all'Aquila, davanti il Carrefour Express dei portici di San Bernardino anche il giorno di Natale e un padre che ha pestato un minore di altra gang in presenza di suo figlio, usando l'orologio come tirapugni.

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Restano in carcere e dunque non potranno seguire le lezioni a scuola, cinque dei sei minorenni arrestati la scorsa settimana dagli agenti della Squadra mobile e carabinieri della Stazione e Compagnia dell'Aquila, con l'accusa di aver terrorizzato con vere e proprie gang, (dedite allo spaccio di droga, alle aggressioni, alle estorsioni) altri ragazzi sia nell'area scolastica di Colle Sapone che in centro storico. Ragazzi raggiunti tra l'altro dal Daspo urbano emesso dal Questore, Enrico De Simone.

Tranne un ragazzo (assistito dall'avvocato Francesco Valentini) che è stato rimesso in libertà, per tutti, compreso il figlio di un poliziotto aquilano ora pensione, restano in carcere in quanto poco convincenti le dichiarazioni rese in sede di interrogatorio dinanzi il Gip del Tribunale per i Minori.

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Ieri sono stati interrogati gli altri sei minorenni raggiunti dalla misura custodiale degli arresti domiciliari in altrettante Comunità. Di questi solo uno di loro, potrà seguire le lezioni in presenza a scuola, gli altri salteranno le lezioni. Il quadro che esce fuori dagli interrogatori è desolante tanto da lasciare per certi versi interdetti anche gli avvocati di fiducia, in quanto tutti hanno sostanzialmente raccontato analoghe versioni, ovvero preso le distanze sia dallo spaccio, sostenendo il consumo personale, sia dai gravi episodi di pestaggi, affermando di aver picchiato per proprio conto perché provocato o in difesa di un amico, di non far parte di gang di non conoscere uno dei leader, un minore macedone.


Dalle carte dell'accusa (le indagini sono state dirette dal Procuratore capo della Repubblica dei Minori, David Mancini) emergono altri particolari che fanno rabbrividire, considerando il contesto aquilano. Come un aggressione e minaccia con coltelli nel giorno di Natale a poca distanza dall'ingresso del supermercato Carrefour Express sotto i Portici di San Bernadino, e quello più sconcertante di un minore aquilano (arrestato) che per dare a suo modo una lezione a un coetaneo (indagato) per una questione legata a una ragazza, ha pensato bene di avvertire ripetutamente il padre, per farlo arrivare nel cuore della notte, fuori Palazzo Ardinghelli, e pestare il rivale.

L'uomo (le telecamere lo hanno immortalato bene) non ha avuto alcun problema nel mettersi l'orologio come un tirapugni e picchiare il ragazzo, facendo scoppiare una rissa in piazza Chiarino. Nell'ordinanza il pm Mancini ha parlato di «criticità oggettiva del contesto sociale dell'Aquila dove i ragazzi soprattutto minori associandosi tra loro in modo verticistico sono inclini a comportamenti antigiuridici che sfociano in violenze e spaccio di sostanze stupefacenti». Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Valentini, Agnelli, Spadolini, Ceci, Mannetti, Venta, Camponeschi.
 

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