Avvocato muore dopo che la sua pistola nascosta spara durante la risonanza magnetica

Avvocato muore dopo che la sua pistola nascosta esplode durante la risonanza magnetica
Avvocato muore dopo che la sua pistola nascosta esplode durante la risonanza magnetica
di Alessandro Rosi
3 Minuti di Lettura
Sabato 11 Febbraio 2023, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 09:59

La sua passione per le armi l'ha ucciso. Un avvocato è morto dopo che è stato colpito accidentalmente dalla sua stessa pistola che non aveva tolto prima di entrare nella sala della risonanza magnetica dell'ospedale. Il legale si chiamava Leandro Mathias de Novaes e aveva portato sua madre a fare una scansione al Laboratorio Cura di San Paolo, in Brasile, il 16 gennaio. L'ultimo giorno della sua vita.

Avvocato morto durante la risonanza magnetica, cosa è successo 

Come è avvenuto l'incidente? Il campo magnetico dello scanner ha portato via la pistola dalla cintura indossata dal legale.

L'arma a quel punto è caduta e poi ha sparato allo stomaco del'uomo. Che è morto tre settimane dopo per le ferite riportate, dopo aver combattuto per la vita all'ospedale São Luiz Morumbi.

Chi è la vittima

L'avvocato Leandro Mathias de Novaes, di 40 anni, amava le armi. E sui social, dov'era molto seguito, aveva condiviso spesso contenuti del genere con i suoi 12.000 follower su TikTok e Instagram. Un aspetto però, quest'ultimo, per cui era anche contestato.

 

Il cordoglio dell'Ordine degli Avvocati

Un portavoce dell'Ordine degli Avvocati del Brasile a Cotia, San Paolo, ha dichiarato: “È con profondo rammarico che OAB Cotia comunica a tutti i colleghi avvocati l'inaspettata perdita del nostro caro amico e avvocato Dr Leandro Mathias de Novaes. Siamo dispiaciuti per la perdita e siamo solidali con la sua famiglia in questo momento di dolore”.

La risposta dell'ospedale

Non ha tardato a difendersi l'ospedale. Un portavoce del Laboratorio Cura ha dichiarato: “Ci teniamo a sottolineare che tutti i protocolli antinfortunistici sono stati seguiti dal team, come è consuetudine in tutte le unità. Sia il paziente che il suo accompagnatore sono stati opportunamente istruiti sulle modalità di accesso alla sala visite e avvertiti della rimozione di qualsiasi oggetto metallico”.

Il modulo firmato

Il laboratorio ha anche affermato che sia Leandro che sua madre hanno firmato un modulo riguardante i protocolli, ma la vittima avrebbe omesso di menzionare la sua arma da fuoco ed è entrato nella sala d'esame con essa "per sua stessa decisione". La polizia ha confermato che l'arma era registrata e che l'avvocato aveva una licenza valida.

© RIPRODUZIONE RISERVATA