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Autocertificazione, nuovo modulo per la fase 2: come cambiano i controlli da domani
Autocertificazione, nuovo modulo per la fase 2: come cambiano i controlli da domani
di Stefania Piras
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Domenica 3 Maggio 2020, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 22:03
Coronavirus, diciamolo subito: per la tanto attesa Fase 2 ci si potrà spostare senza autocertificazione ma è bene portarsi dietro il modulo dell'autocertificazione poiché gli spostamenti sono sì consentiti ma per un valido motivo come recarsi al lavoro. Il punto è: i contagi non sono azzerati e perciò bisogna comportarsi di conseguenza. Sul sito del Viminale è disponibile il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti utilizzabile da domani. Può comunque essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L'autodichiarazione, spiega il ministero, è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.

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Nel nuovo modulo il cittadino deve dichiarare di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti, sia nazionali che regionali. Sono quindi riportati le quattro motivazioni che possono determinare lo spostamento: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute. Si lasciano poi sei righe in bianco in cui il cittadino può specificare la ragione dello spostamento. Resta comunque valida, per chi l'ha stampata, la vecchia versione. Basta barrare le parti non attuali che sono indicate sul modello presente sul sito del ministero.

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I controlli in Italia cambiano così da domani. La fase 2 sta per scattare e a poche ore dalla fine del lockdown si chiariscono gli ultimi dettagli per la ripartenza. A giocare un ruolo chiave anche in questo nuovo scenario saranno comunque i controlli svolti dalle forze di polizia che a partire da domani saranno rimodulati nel segno di una valutazione prudente ed equilibrata. A tracciare la linea da seguire è la circolare inviata dal ministero dell'Interno ai prefetti che contiene le prescrizioni dettate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso. L'ultimo di una serie di provvedimenti emanati nel corso dell'emergenza che contiene le «misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19». Le nuove «misure» - si legge nella circolare - «sono applicabili sull'intero territorio nazionale a partire dal 4 maggio 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020». Da domani e per le prossime due settimane in sostanza i controlli assumono anche un nuovo compito: la tutela dei lavoratori che riprendono le loro attività, affinché questo avvenga in sicurezza.

In merito allo svolgimento delle attività produttive, si legge nella circolare firmata dal capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, «a fronte dell'esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale, si pone l'imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro» e sarà quindi «determinante» l'attivazione di «un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle suddette tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni». Il quadro complessivo delle misure adottate, si legge nella circolare, impone di trovare un punto di equilibrio tra «il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica» e «l'esigenza di contenere l'impatto sulla vita quotidiana dei cittadini». E proprio per rendere più rapidi e agevoli i controlli «la giustificazione del motivo di lavoro - è scritto nella circolare - può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata». Resta inteso che le forze di polizia potranno comunque richiedere la compilazione della nuova autocertificazione qualora lo ritenessero necessario riservandosi poi un controllo ex post delle dichiarazioni rilasciate. 

Cosa dice esattamente il nuovo dpcm sui movimenti consente, oltre agli «spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute» anche «gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie».


Spostamenti tra regioni. Viene sancito «il divieto per tutte le persone fìsiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute» ed è in ogni caso consentito «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza» ma una «volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento sopra indicati».

Aree pubbliche e private. Si conferma «il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o privati». Sarà nuovamente possibile accedere ai «parchi, alle ville e ai giardini pubblici», rispettando il divieto di «assembramento» e la «distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Le aree attrezzate per il gioco dei bambini continueranno invece a rimanere chiuse. Inoltre i sindaci avranno facoltà di chiudere temporaneamente specifiche aree nelle quali le condizioni non possano essere assicurate.

Attività sportiva e motoria. Viene consentito lo svolgimento di «attività sportiva o motoria sia individualmente che con un accompagnatore (per i minori e le persone non completamente autosufficienti), purché sia rispettata la distanza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività» che potrà essere svolta anche lontano dalla propria abitazione. Più in particolare quanto alle attività sportive sono consentite le «sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Paralimpico italiano e dalle rispettive federazioni» e viene introdotta la possibilità di svolgere allenamenti individuali anche per gli sport di squadra. Funerali.

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Alle cerimonie funebri, da svolgersi preferibilmente all'aperto, potranno partecipare «congiunti e, comunque, fino ad un massimo di quindici persone». Andranno indossate protezioni delle vie respiratorie e andrà rispettata rigorosamente la distanza interpersonale di almeno un metro. Attività commerciali. Oltre ai punti vendita di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai e negozi per bambini e animali, è stato introdotto «il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti». 

Servizi di ristorazione. «Restano consentite - si legge nella circolare - la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, ed è questa la novità introdotta, la ristorazione con asporto, fermo restando l'obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all'interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi, evitando, in ogni caso, assembramenti».

Per imprese eliminato obbligo comunicazione a prefetto. «La prosecuzione di tutte le attività consentite» è subordinata al rispetto dei contenuti dei diversi protocolli di sicurezza negli ambienti di lavoro, nei cantieri, nel settore del trasporto e della logistica «eliminando ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva». Viene quindi introdotto «un regime di controlli sull'osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli richiamati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro», si legge nel testo della circolare.

L' obbligo delle mascherine. Da domani sarà obbligatorio l'uso di dpi «nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza». Non sono obbligati a indossare le mascherine «i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti».

 
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