Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle alla ricerca di nuovi pianeti come la terra

Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle alla ricerca di nuovi pianeti come la terra
Gli astronomi del Papa stanno mappando 1000 stelle alla ricerca di nuovi pianeti come la terra
di Franca Giansoldati
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Martedì 21 Marzo 2023, 18:18

I gesuiti vanno a caccia di nuovi pianeti studiando la luce delle  stelle. Il prestigioso Istituto Leibniz per l’Astrofisica di Potsdam assieme agli astronomi gesuiti della Specola Vaticana stanno lavorando a una maxi indagine spettroscopica su più di mille stelle luminose. Si sospetta che possano ospitare esopianeti propri, vale a dire mondi rocciosi come la terra o il pianeta Marte. Il team comprende gli astronomi della Compagnia di Gesù, padre Paul Gabor, padre David Brown, padre Chris Corbally. Sulla rivista Astronomy & Astrophysics hanno reso pubblici tutti i dati raccolti alla comunità scientifica, si tratta del più elevato numero di parametri ritenuto essenziale per interpretare la luce stellare e trovare connessioni tra le proprietà delle stelle e i loro possibili pianeti. 

In un commento scientifico gli scienziati spiegano che le stelle raccontano storie su se stesse e, talvolta, sui loro pianeti non ancora scoperti.

Il loro linguaggio resta la luce capace di rivelare molte proprietà fisiche di una stella, come la temperatura, la pressione, il movimento, la composizione chimica e altro ancora. 

I ricercatori analizzano la luce con un metodo chiamato spettroscopia di assorbimento quantitativa. A tal fine, i telescopi catturano la luce stellare e gli spettrografi la suddividono in base alla lunghezza d’onda in uno spettro simile a un arcobaleno, che rappresenta l’impronta digitale della luce della stella. Quando gli astronomi conoscono con precisione questi parametri, spiegano alla Specola Vaticana, possono usarli per testare i loro modelli teorici delle stelle. Spesso si scopre che i modelli presentano delle lacune o che le osservazioni degli spettri stellari sono ancora troppo imprecise. 

Gli astronomi gesuiti hanno ipotizzato che la quantità di diversi elementi chimici all’interno di una stella possa indicare la presenza di pianeti terrestri, possa suggerire l’età di tali pianeti e possa persino fornire indizi sul fatto che la stella abbia “mangiato” alcuni dei suoi pianeti. 

Degli oltre 5.000 esopianeti confermati (pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal Sole), il 75% è stato scoperto dallo spazio osservando la luce delle stelle che si riduce a causa del passaggio dei pianeti davanti a loro. La missione “Transiting Exoplanet Survey Satellite” della NASA ha scoperto gli esopianeti proprio in questo modo. 

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