ROMA - L'annuncio è stato formalizzato da Thierry Breton, commissario per il commercio interno della Ue: «Per AstraZeneca non abbiamo rinnovato l'ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà». Il vaccino sviluppato dall'Università di Oxford e prodotto e commercializzato da AstraZeneca, inizialmente rappresentava la grande speranza per l'Europa e per l'Italia.
E nel Regno Unito, in effetti, dove la vaccinazione è stata molto più veloce, la metà delle persone immunizzate ha ricevuto AstraZeneca; questo ha consentito ai britannici di ripartire prima delle nazioni dell'Unione europea dove per la segnalazione di un limitato numero di rare trombosi tra i vaccinati le autorità di controllo hanno prima sospeso la somministrazione, poi portato a un limite di età (Aifa raccomanda quel prodotto solo per gli over 60). Di fatto molte regioni stanno offrendo AstraZeneca anche agli under 60, ma si è creata molta diffidenza, ingiustificata visti i risultati del Regno Unito, che sta rallentando le immunizzazioni. Al momento in Italia ci sono 1,5 milioni di dosi di AstraZeneca inutilizzate.
Lo scenario
Cosa succederà a chi ha ricevuto la prima dose con AstraZeneca? Sostanzialmente nulla perché ci sono sufficienti scorte e Aifa sconsiglia di cambiare tipo di vaccino per i richiami. Semmai il problema si presenterà nel 2022, quando secondo gli scienziati sarà necessario vaccinarsi di nuovo. L'Unione europea sembra intenzionata a puntare soprattutto su Pfizer.