Arriva l'assegno d’inclusione mentre scattano gli ultimi pagamenti del Reddito di cittadinanza. Il sussidio nato nel 2019 infatti scade ad agosto 2023 e sarà sostituito dall'Assegno di Inclusione per le famiglie con soggetti svantaggiati (dal 1° gennaio 2024, per nuclei composti anche da minori, over 60 o disabili) e Supporto alla formazione e al lavoro per gli occupabili (da settembre 2023, anche coloro i quali rientrano in un nucleo che beneficia dell' Assegno di Inclusione).
Pagamenti e date
Per il prossimo mese sono previste due date distinte per la ricezione della quota: una per i nuovi beneficiari e l’altra per chi già percepisce il sostegno economico. Le giornate di giugno in cui arriveranno i pagamenti dell’Inps sono due. L'erogazione è prevista sia per i nuovi beneficiari del reddito di cittadinanza, quelli che riceveranno la prima ricarica sulla carta, sia per chi si è visto rinnovare il sussidio. I pagamenti scattano tra il 14 e il 16 giugno per i primi. Per i secondi, quelli che sono già beneficiari, l'erogazione è tra il 26 e il 28 giugno.
Cosa si può comprare
L'assegno di inclusione funziona attraverso una carta Postepay, come il Reddito di cittadinanza, e può essere usata solo per l’acquisto di beni di prima necessità.
L'Assegno di inclusione, cosa cambia
L'Assegno può essere richiesto solo dalle famiglie al cui interno vi sia almeno un disabile o un minorenne o un over 60. I requisiti di Isee e di reddito sono rimasti gli stessi (non superiori rispettivamente a 9.360 e 6mila euro) e anche l’importo massimo ottenibile: 500 euro al mese per un single (quando la famiglia ha più componenti si applicano diversi moltiplicatori secondo la presenza di minori, disabili e anziani) più una somma fino a 280 euro nel caso la famiglia viva in affitto. L’assegno durerà al massimo 18 mesi e potrà essere richiesto di nuovo, dopo una sospensione di un mese, ogni volta per massimo 12 mesi.
Politiche attive
Accanto all'Assegno è previsto il «Supporto per la formazione e lavoro» e partirà dal primo settembre 2023. Si tratta di in un assegno di importo non superiore a 350 euro sotto forma di indennità di partecipazione a progetti di formazione e altre politiche attive e ad attività tipo i lavori socialmente utili, per la durata delle stesse. In ogni caso questa indennità non potrà essere presa per più di 12 mesi, non ripetibili. I requisiti sono più stringenti: l’Isee non deve superare 6mila euro. In questo caso sono 436 mila i nuclei familiari potenzialmente interessati alla misura, per un totale di 615 mila persone.
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