Agli arresti domiciliari, picchia
la madre per i soldi della droga

Agli arresti domiciliari, picchia la madre per i soldi della droga
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Sabato 3 Novembre 2018, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 11:03
Dalle pagine dei capi d’imputazione alle voci dei testimoni nelle aule di giustizia, i racconti di madri vittime di figli violenti lasciano sempre un segno. Come quello del processo che si è appena aperto di fronte al giudice monocratico Franco Tetto il cui imputato è proprio un figlio 25enne, F.M., residente nel Teramano, in carcere per evasione perché ha scelto di andare al bar mentre si trovava ai domiciliari, accusato anche di aver maltrattato sua madre e di averle estorto denaro. Soldi che gli servivano per andare a comprare la droga per gli inquirenti.

Il giovane per mesi, secondo l’accusa, con violenza e minaccia avrebbe costretto sua madre a consegnargli piccole somme di denaro, si parla di 25–30 euro alla volta. Ma quando la donna tentava di rifiutarsi, lui la picchiava, tirandole i capelli e prendendola a calci e pugni. «Tu me li devi dare, altrimenti ti meno», poi però subito dalle parole, passava ai fatti. «Dammi i soldi, altrimenti ti faccio vedere io cosa ti faccio».

Io un’occasione, mentre la madre dormiva, il 25enne avrebbe preso a calci e pugni anche una porta di casa, bloccata dall’interno da un mobile per paura, fino a riuscire ad aprirla, per poi ricominciare ad inveire contro la donna e colpirla ad una gamba con un calcio per farsi consegnare 25 euro. Una vita d’inferno durata quasi un anno, ossia fino a quanto la povera madre non si è decisa a denunciare il figlio violento. A seguire le indagini sono stati i Carabinieri che in seguito hanno notificato al giovane anche l’aggravamento della misura, dopo l’evasione dagli arresti domiciliari. Al momento il 25enne è detenuto nel carcere di Castrogno. A difenderlo l’avvocato Gianfranco Franchi.
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