Le indagini portarono subito alla 45enne che aveva lavorato all'ospedale di Venafro e, da poco tempo, era stata trasferita al nosocomio di Isernia.
Secondo gli investigatori le motivazioni erano proprio nel trasferimento toccato a lei e non alla figlia di Celestino perché, per via della malattia del padre, aveva potuto usufruire della Legge 104. Un'indiscrezione circolò nelle settimane successive alla morte dell'anziano relativa a un presunto filmato delle telecamere a circuito chiuso di un negozio a pochi metri dell'ospedale di Venafro. Le immagini mostrerebbero l'infermiera arrestata mentre acquista soda caustica. La famiglia Valentino tre mesi fa, con una lettera aperta, espresse rammarico perché il responsabile dell'atroce crimine non fosse stato ancora assicurato alla giustizia.