PESCARA - Un approccio esplicito, a celare un tentativo di truffa nei confronti di una persona avanti con gli anni. Ma grazie alla prontezza di risposta e allo spirito di un ottantunenne, l'avance è caduta nel vuoto. Il fatto, in due episodi, a Pescara risale al giorno di San Valentino e poi di nuovo nei giorni scorsi, nella zona del Conservatorio, nei pressi di un forno. «Si è avvicinata una ragazzina, chiedendomi senza tentennamenti se fossi interessato ad un incontro sessuale - racconta G.R., 81 anni, pescarese -. Mi ha impressionato per la giovane età, per la sfrontatezza. Ha lasciato intendere che poteva seguirmi a casa. Ho detto di no, senza dubbio, mi sono allontanato, temevo anche che ci fossero dei complici». Una tattica che ha fatto registrare in passato diversi precedenti.
I casi simili
«Sul territorio non abbiamo attualmente casi simili registrati - commenta Gianluca Di Frischia, capo della squadra mobile di Pescara -. Lo schema è noto sul territorio nazionale e non è escluso che la donna avesse dei complici, il gancio ha l'obiettivo di attirare la persona per poi agire». L'invito è quello di chiamare subito le forze dell'ordine, interrompere il tentativo, non vergognarsi di raccontare il fatto. Il pudore delle vittime, infatti, è in genere il primo freno. In città sono state registrate truffe già note, nonché arresti. Gli approcci sono di due tipi, con schemi ripetuti, o telefonico o di persona.
Si spacciano per amici
Nel primo caso ci si spaccia per amici, ad esempio, di un nipote, che sarebbe in difficoltà, con necessità di soldi immediati, o se ne chiedono per ritirare un pacco destinato ad un parente. «Spesso chi chiama non si trova nella stessa città. È abilissimo a carpire nomi dei familiari, o li conosce già, presi da fonti aperte come i social.
Poi c'è chi si offre di portare la spesa, dice di essere una vecchia conoscenza, chi ancora che deve andare nello studio di un professionista nel palazzo e si intrufola. E, ancora, chi con abbigliamento scuro che ricorda quello dei carabinieri, chi dice di essere operatore dei servizi gas, acqua e luce, si presenta alla porta. «Il fine è guadagnare l'accesso, una persona distrae e l'altra gira per casa - conclude Gianluca Di Frischia -. Sono casistiche pericolose. I truffatori, al minimo tentennamento della vittima, possono strattonarla per guadagnare la fuga. Ripeto, chiamare i parenti che vengono citati da queste persone e subito le forze dell'ordine».
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