Nonnini adescati dalle ragazzine: sventata truffa del sesso a Pescara

Nonnini adescati dalle ragazzine: sventata truffa del sesso a Pescara
Nonnini adescati dalle ragazzine: sventata truffa del sesso a Pescara
di Alessandro Ricci
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Marzo 2023, 08:29

PESCARA - Un approccio esplicito, a celare un tentativo di truffa nei confronti di una persona avanti con gli anni. Ma grazie alla prontezza di risposta e allo spirito di un ottantunenne, l'avance è caduta nel vuoto. Il fatto, in due episodi, a Pescara risale al giorno di San Valentino e poi di nuovo nei giorni scorsi, nella zona del Conservatorio, nei pressi di un forno. «Si è avvicinata una ragazzina, chiedendomi senza tentennamenti se fossi interessato ad un incontro sessuale - racconta G.R., 81 anni, pescarese -. Mi ha impressionato per la giovane età, per la sfrontatezza. Ha lasciato intendere che poteva seguirmi a casa. Ho detto di no, senza dubbio, mi sono allontanato, temevo anche che ci fossero dei complici». Una tattica che ha fatto registrare in passato diversi precedenti.

I casi simili

«Sul territorio non abbiamo attualmente casi simili registrati - commenta Gianluca Di Frischia, capo della squadra mobile di Pescara -. Lo schema è noto sul territorio nazionale e non è escluso che la donna avesse dei complici, il gancio ha l'obiettivo di attirare la persona per poi agire». L'invito è quello di chiamare subito le forze dell'ordine, interrompere il tentativo, non vergognarsi di raccontare il fatto. Il pudore delle vittime, infatti, è in genere il primo freno. In città sono state registrate truffe già note, nonché arresti. Gli approcci sono di due tipi, con schemi ripetuti, o telefonico o di persona.

Si spacciano per amici

Nel primo caso ci si spaccia per amici, ad esempio, di un nipote, che sarebbe in difficoltà, con necessità di soldi immediati, o se ne chiedono per ritirare un pacco destinato ad un parente. «Spesso chi chiama non si trova nella stessa città. È abilissimo a carpire nomi dei familiari, o li conosce già, presi da fonti aperte come i social.

Mettono l'anziano in agitazione. I complici, presentandosi alla porta, si fanno consegnare soldi o preziosi» aggiunge il capo della mobile. Conoscere il modus operandi fa sventare le truffe. «C'è il caso di un'operatrice di banca alla quale un signore ha chiesto di ritirare tremila euro, destinati al nipote. Insospettita, ci ha telefonato e abbiamo scoperto che l'uomo era stato vittima di un tentativo di truffa» racconta ancora Di Frischia.

Poi c'è chi si offre di portare la spesa, dice di essere una vecchia conoscenza, chi ancora che deve andare nello studio di un professionista nel palazzo e si intrufola. E, ancora, chi con abbigliamento scuro che ricorda quello dei carabinieri, chi dice di essere operatore dei servizi gas, acqua e luce, si presenta alla porta. «Il fine è guadagnare l'accesso, una persona distrae e l'altra gira per casa - conclude Gianluca Di Frischia -. Sono casistiche pericolose. I truffatori, al minimo tentennamento della vittima, possono strattonarla per guadagnare la fuga. Ripeto, chiamare i parenti che vengono citati da queste persone e subito le forze dell'ordine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA