"Signora, sua figlia ha avuto un incidente"
ma dietro quella telefonata c'era tutt'altro

"Signora, sua figlia ha avuto un incidente" ma dietro quella telefonata c'era tutt'altro
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 18:31 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 13:30
ROMA - Amelia è una vivace signora di oltre ottantanni, vive sola ed è totalmente autosufficiente.

«Forse l'udito comincia a non essere più così buono - ammette - ma la curiosità verso il mondo esterno è rimasta». Amelia esce spesso, ha impegni, due figlie e molti nipoti, frequenta a Roma l'Università della Terza età, non sembra un'anziana indifesa, una potenziale vittima di truffatori. Invece, è caduta anche lei nel tranello tesole da due insospettabili e «distinti signori» e racconta la sua storia «per mettere in guardia - dice - i miei coetanei che pensano che le truffe agli anziani non siano un rischio che li riguarda».



«Ho ricevuto una telefonata - racconta - in cui un uomo dai modi gentili mi avvertiva che mia figlia aveva avuto un incidente stradale. Sono stata assalita dal panico e non ho capito più nulla».



«Sono sicura che il tipo al telefono abbia pronunciato il nome di mia figlia mentre - aggiunge - mi hanno spiegato che forse sono stata addirittura io a suggerirglielo nella concitazione del momento. L'uomo mi ha rassicurata dicendo che mia figlia non era ferita ma che non aveva pagato l'assicurazione dell'auto e che per risolvere il problema servivano subito 5 mila euro».



Amelia risponde che non ha in casa tutto quel denaro e l'uomo la rassicura ancora dicendo che sarebbe passato a prendere tutto ciò che lei fosse riuscita a racimolare. «Dopo pochi minuti dalla telefonata, neanche il tempo di riflettere a ciò che stava accadendo, nè di pensare a chiamare mia figlia o qualcun altro della famiglia - prosegue la donna - hanno suonato alla porta di casa. Un signore in giacca e cravatta e di buone maniere mi ha detto di essere venuto a ritirare i soldi per l'incidente. Io, sempre frastornata dalla notizia improvvisa, gli ho dato tutto ciò che avevo in quel momento ed anche dei gioielli pur di raggiungere una cifra congrua». L'uomo si dilegua in un secondo e Amelia a quel punto viene assalita dal dubbio, chiama la figlia che è tranquillamente al lavoro.



«Il primo sentimento, invece che una sana rabbia, è stato di vergogna per essermi fatta imbrogliare così facilmente - spiega - poi mi ha assalito l'insicurezza, il dubbio che non fossi più in grado di gestire la mia vita, di vivere da sola». Insomma un danno molto più grave dei gioielli rubati. Ed è per questo che c'è chi spinge, come la Confartigianato, per prevedere aggravanti specifiche per chi mette in atto le truffe agli anziani, proprio perchè soggetti più deboli.
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