"Italiani migranti desideranti", centomila
hanno scelto ​di andare a vivere all'estero

La porta di Brandeburgo a Berlino
La porta di Brandeburgo a Berlino
di Alice Fumis
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Martedì 6 Ottobre 2015, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 19:32
ROMA - C'è una metropoli, nel mondo, che parla italiano: al primo gennaio 2015 sono oltre 4,6 milioni i connazionali residenti all'estero iscritti all'Aire (Anagrafe degli italiani all'estero), il 3,3% in più rispetto all'anno precedente.





Un aumento legato soprattutto agli espatri, che nel corso del 2014 hanno raggiunto quota 101.297, superando i 94.127 del 2013, per una crescita pari al 7,6%. A fare le valige sono stati in prevalenza uomini (56,0%), non sposati (59,1%), tra i 18 e i 34 anni (35,8%). Migranti «desideranti» e non «bisognosi», istruiti, partiti per lo più dal Nord Italia e con meta la Germania (14.270).



A delineare il profilo dei connazionali all'estero è la Fondazione Migrantes, che oggi ha presentato il suo decimo Rapporto "Italiani nel mondo". Nell'ultimo decennio, osserva la Fondazione, la migrazione italiana è cresciuta "notevolmente", passando da 3.106.251 cittadini iscritti all'Aire nel 2006 ai 4.636.647 del 2015, per un incremento pari al 49,3%.



Attualmente il 51,4% degli italiani all'estero è di origine meridionale e il gruppo più numeroso proviene della Sicilia (713.483). Negli ultimi anni però si è registrata "una marcata dinamicità delle regioni settentrionali", tanto che tra i connazionali espatriati nel 2014 la maggior parte proviene dalla Lombardia (18.425).



Seguono le partenze da Sicilia (8.765), Veneto (8.720), Lazio (7.981) e Piemonte (7.414). Tra le mete preferite, dopo la Germania, ci sono il Regno Unito (13.425) - primo paese nella precedente rilevazione - la Svizzera (11.092), la Francia (9.020) e l'Argentina (7.225).



I migranti "desideranti" sono rimasti in Europa o si sono trasferiti in America e Oceania. In proporzione il paese che presenta la crescita più elevata tra la popolazione italiana nell'ultimo anno è la Colombia (+27,1%; dai 451 espatri del 2013 ai 573 nel 2014), seguito da Germania (+21,6%, da 11.731 a 14.270), Lussemburgo (+19,8%, da 731 a 876) ed Emirati Arabi (+19,3%, da 917 a 1.095).



In calo, invece, i trasferimenti in Cina (-0,9%, da 1.000 a 991), Argentina (-3,6%, 7.496 a 7.414), Canada (-3,9%, da 1.610 a 1.548) e Venezuela (-19,8%, da 1.505 a 1.207). Negli ultimi anni - si legge nel Rapporto - il fenomeno dell'emigrazione per ragioni lavorative, tra i laureati, è tendenzialmente in crescita e per questi giovani in movimento - gli "Expat" - "cresciuti col paradigma dell'euro-mobilità", il titolo di studio posseduto risulta più efficace all'estero.



Sono aumentati anche i liceali che trascorrono un anno di studio fuori dall'Italia. In generale, la maggior parte degli iscritti all'Aire risiede in Europa (53,9%) e in America (40,3%). Al primo gennaio 2015 le donne sono 2.227.964, il 48,1% (+75.158 rispetto 2014) del totale, i minori 706.683 (15,2%). Gli over 65 sono 922.545 (19,9%). Per quanto riguarda gli espatriati nel 2014, 62.797 sono in età lavorativa avendo tra i 18 e i 49 anni; 20.145 sono minori e 7.205 over 65.
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