Aereo russo si schianta nel Sinai
A bordo c'erano 224 persone

Aereo russo si schianta nel Sinai A bordo c'erano 224 persone
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Sabato 31 Ottobre 2015, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 12:22
MOSCA - Un volo di linea russo con 224 persone a bordo si sarebbe schiantato sulla penisola del Sinai, in Egitto.

Rientravano da una vacanza a Sharm el-Sheikh i passeggeri dell'aereo russo precipitato oggi nella penisola del Sinai con 224 persone a bordo. Tra loro c'erano anche 17 tra bambini e ragazzini e sette membri dell'equipaggio, e sembra purtroppo ormai certo che nessuno è sopravvissuto allo schianto. All'aeroporto pietroburghese di Pulkovo, dove l'Airbus A321 della Kogalymavia sarebbe dovuto atterrare, si susseguono scene di dolore e disperazione, e la tv russa manda in onda lo strazio dei parenti delle vittime, che non riescono a trattenere le lacrime.



La protezione civile russa ha mandato sul posto oltre 30 psicologi per assistere chi nel disgraziato volo Sharm el-Sheikh-San Pietroburgo ha perso un proprio caro o addirittura quasi tutta la propria famiglia. È il caso di Igor Osipov, un imprenditore locale del settore stradale, che - secondo LifeNews - ha perso la moglie Natasha, la figlia Margarita e i nipotini di due e tre anni. Tra le probabili vittime della tragedia ci sono anche Aleksandr e Ielena, due giovani sposi che avevano appena celebrato sulle sponde del Mar Rosso il loro primo anniversario di matrimonio. E il vice sindaco di Pskov, Aleksandr Kopilov, e la moglie Ielena.



Un uomo sui 45 anni che aveva dei familiari a bordo dell'Airbus racconta tra le lacrime e il fumo di una sigaretta la sua disperazione alla tv di Stato russa: «Mi hanno telefonato mentre ero in macchina e andavo a prenderli e mi hanno detto che l'aereo è caduto. Che fare ora?» chiede smarrito. Sofia è la figlia di Serghiei Trukhaciov, secondo pilota dell'Airbus A321 precipitato in Egitto: «L'ultima volta che ho parlato con mio padre è stato ieri - racconta piangendo la ragazza, intervistata da LifeNews assieme alla madre - aveva promesso di venirmi a trovare a Mosca. Aveva detto che partiva per l'Egitto e poi andava a San Pietroburgo e che sarebbe tornato lunedì e ci saremmo visti». Trukhaciov aveva 45 anni ed era un ex militare in pensione che aveva combattuto in Cecenia.



«È stato assunto due anni fa» dalla Kogalymavia, aggiunge la figlia «e non si è mai lamentato del suo lavoro». Sono state molto più fortunate Katerina Ghiunninen e Iulia Kazantseva, che hanno deciso all'ultimo minuto di prendere un altro volo scampando così alla tragedia. Katerina si trova ancora a Sharm el-Sheikh perchè ha preferito partire da Mosca invece che da San Pietroburgo e ha così cambiato anche il volo di ritorno, mentre Iulia è tornata ieri invece che oggi perchè il marito ha pensato bene di anticipare l'arrivo in modo da riabituarsi al rigido clima russo prima di affrontare una nuova settimana di lavoro. Intanto all'aeroporto di San Pietroburgo i sanitari prelevano dei campioni di sangue dai parenti delle vittime: serviranno, se necessario, per i futuri esami del Dna per identificare le vittime.
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