Writer arrestati in India e reclusi da 8 giorni: oggi la decisione dei giudici

Writer arrestati in India e reclusi da 8 giorni: oggi la decisione dei giudici
Writer arrestati in India e reclusi da 8 giorni: oggi la decisione dei giudici
di Gianluca Fenucci
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Martedì 11 Ottobre 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 12:55

MONTE SAN VITO Oggi potrebbe essere un giorno importante per la sorte dei quattro writers arrestati in India con l’accusa di aver imbrattato due vagoni della metropolitana. Si dovrebbe infatti sapere se Sacha Baldo, 29 anni di Monte San Vito, Paolo Capecci, 27 anni di Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, Daniele Stranieri, 21 anni di Spoltore e Gianluca Cudini, 24 anni di Tortoreto possono essere lasciati liberi su cauzione o debbono ancora attendere l’esito di ulteriori indagini, reclusi in un commissariato indiano a Mumbai. Dopo l’arresto di domenica 2 ottobre per l’incursione con lo spray compiuta due notti prima nella metro di Ahmedabad, le autorità indiane hanno fatto scattare un secondo provvedimento detentivo per un tentativo di imbrattamento fallito il 26 settembre a Mumbai, sempre in un deposito della metropolitana.  


«Stanno bene»


«I ragazzi stanno bene – affermano gli avvocati Vito Morena e Francesca Di Matteo, i legali di Alba Adriatica in provincia di Teramo, che difendono i quattro writers – ma è chiaro che l’attesa e gli 8 giorni trascorsi in una stanza del commissariato indiano cominciano a farsi sentire sul loro morale anche se non ci sono problemi di natura fisica». Oggi i due legali effettueranno un collegamento con i loro colleghi indiani e probabilmente anche con il giudice che segue il caso. «Dovremmo avere notizie finalmente positive in merito al loro possibile rilascio su cauzione», sperano, dopo che nei giorni scorsi si era tenuta un’udienza senza decisioni. 


Le accuse


«Si trattava di un’udienza interlocutoria – spiegano i due legali - dove la polizia ha formulato davanti al giudice l’accusa di imbrattamento e danneggiamento dei vagoni della metropolitana e la difesa ha presentato alcuni documenti e un’istanza nel caso ci sia la possibilità di far uscire i quattro giovani su cauzione. Non sono accusati di reati gravi, anche se in un primo momento si era parlato, erroneamente, di terrorismo». Colpa di una singolare concomitanza: i quattro nella notte tra venerdì e sabato di due settimane fa avevano imbrattato dei vagoni infiltrandosi in un’area della metro dove di lì a qualche ora era attesa la visita del primo ministro indiano Narendra Modi per inaugurare un nuovo servizio ferroviario. «Erano state messe in relazione le due vicende ma la questione si è ben presto ridimensionata e nessuno parla più di atto terroristico - chiariscono i legali dei quattro -. Ora l’accusa è molto più lieve. Il codice penale indiano prevede reati simili ai nostri: i giovani sono accusati di aver violato l’accesso di domicili in aree pubbliche che sono vietate all’ingresso di persone. Anche l’episodio del graffito è stato contestato ai nostri quattro assistiti ma rientra in una sorta di danneggiamento, non certo un reato grave». A Monte San Vito i familiari di Sacha Baldo attendono con ansia sviluppi positivi della situazione anche se il passare dei giorni fa crescere un po’ di preoccupazione. Tutti si aspettano che vengano sanzionati con una multa, che dovrebbe essere pari a 50 mila rupie, circa 630 euro per aver causato danni al patrimonio pubblico, e poi rilasciati. 
 

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