Terremoto nell'Ascolano, scuole evacuate. Panico e pianti. Due scosse di 3.9 e 3.6 di magnitudo: il Piceno torna nell’incubo di 6 anni fa

Terremoto nell'Ascolano, scuole evacuate. Panico e pianti. Due scosse di 3.9 e 3.6 di magnitudo: il Piceno torna nell incubo di 6 anni fa
Terremoto nell'Ascolano, scuole evacuate. Panico e pianti. Due scosse di 3.9 e 3.6 di magnitudo: il Piceno torna nell’incubo di 6 anni fa
di Luca Marcolini
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Venerdì 23 Settembre 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 09:59

ASCOLI Si risveglia quel senso di paura e incertezza rimasto per sei anni latente, sottotraccia, ma sempre presente nella testa degli ascolani. L’orologio segna le 12,24 quando, nella mattinata di ieri, la terra torna a tremare nel Piceno. E lo fa con forza. Anche perché l’epicentro è ancor più vicino, dietro l’angolo: a Folignano. La prima scossa è di magnitudo 4.1, con ipocentro ad una profondità di 24 chilometri. Inevitabilmente, riappaiono fantasmi del passato che portano a rivedere, purtroppo, scene già viste: gente che esce in strada da uffici, attività e abitazioni, anche nelle frazioni, ma soprattutto scene di una città divisa tra preoccupazione e incredulità, con alcuni bimbi che scoppiano in lacrime, impauriti, in alcune scuole cittadine. Scossa avvertita anche in altre province. 


Le evacuazioni


Proprio nelle scuole scattano le disposizioni previste dai piani di evacuazione, con i dirigenti scolastici che gestiscono al meglio la situazione (pur se inaspettata) e portano in molti casi all’aperto gli studenti che, in qualche caso, vanno a casa prima del previsto. Intanto un elicottero dei vigili del fuoco inizia a sorvolare la città per un monitoraggio dall’alto. E’ l’incubo che torna. Anche se realtà dei fatti e riscontri scientifici parlano chiaro: si tratta di una faglia diversa da quella del 2016. Una faglia che, stando ai sismografi, è quella individuata a quattro chilometri di Folignano. Chiaramente, si rende necessario evitare allarmismi, ma al tempo stesso servono decisioni. Ed in tal senso i sindaci di Ascoli, Fioravanti, e di Folignano, Terrani, confermano la regolare apertura delle scuole per oggi. Segnalata una crepa al liceo scientifico ma nonèritenuta pericolosa. Interrotta la linea ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli per controlli ai binari.


Le scosse


Di fronte alle scosse telluriche - in totale 16 nella mattinata di ieri di magnitudo compresa tra 1.2 e 4.1 - il sindaco si Ascoli, Marco Fioravanti, decide di convocare per il primo pomeriggio il Coc, il comitato operativo comunale, per valutare l’impatto del sisma sulle strutture. Strutture che, in gran parte, nel fine settimana dovranno comunque essere utilizzate per accogliere i seggi elettorali. Parte, dunque, tutta la fase dei controlli nei plessi scolastici ascolani che non evidenzia particolari criticità.

Il comitato operativo, sotto il coordinamento del sindaco, decide quindi di consentire anche per la giornata di oggi la regolare attività didattica senza la necessità di chiusure. «A seguito delle scosse di questa mattina (ieri – ndr) – dichiara Fioravanti dopo la riunione del Coc - abbiamo effettuato sopralluoghi con i nostri tecnici in tutti i plessi scolastici di Ascoli e non abbiamo riscontrato problemi o danni alle strutture e quindi, sentendo anche il presidente della Provincia Loggi e alcuni rappresentanti dei genitori, abbiamo deciso di tenere aperte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata di domani (oggi – ndr)».

Nel frattempo, nel primo pomeriggio di ieri, il primo cittadino di Folignano, nella zona dell’epicentro, anche lui dopo controlli nelle sedi scolastiche di competenza, conferma la regolare apertura per la giornata di oggi. “Abbiamo terminato il sopralluogo - afferma Terrani - nelle scuole del territorio insieme ai tecnici comunali e non abbiamo riscontrato alcun danno. Questo ci dimostra che gli interventi di miglioramento e adeguamento sismico effettuati in questi anni hanno dato i loro frutti. Al momento possiamo rassicurare le famiglie e il personale scolastico che le scuole domani saranno regolarmente aperte».


I seggi elettorali


La verifica effettuata ieri in tutte le sedi scolastiche, subito dopo le scosse della mattinata, consente di fatto di scongiurare, almeno in questa fase, possibili ripercussioni sull’appuntamento elettorale di domenica prossima, considerando che diverse delle sedi nel weekend, come detto, si trasformeranno in seggi elettorali. La mancanza di danni registrati o lesioni, dunque, consente di procedere senza problemi anche su questo fronte. Infine, la curiosità della giornata di ieri: la presenza di scosse telluriche degne di nota in quattro zone d’Italia non collegate tra loro: oltre alle Marche e in particolare al Piceno tremano anche Liguria, Sicilia ed Emilia Romagna. « Sono troppo distanti per avere un collegamento fra loro, i terremoti che a distanza di poche ore hanno scosso Sicilia, Marche, Liguria ed Emilia Romagna, e ognuno è stato generato da un meccanismo diverso. «Non c’è alcuna relazione: le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso», ha detto il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv).
 

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