Visita del sottosegretario alla Sanità Sileri con il senatore Fede: «Gli ospedali non si chiudono ma si aprono e si potenziano»

Il sottosegretario Sileri con Piunti e Milani
Il sottosegretario Sileri con Piunti e Milani
di Alessandra Clementi
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Giovedì 2 Settembre 2021, 05:25

SAN BENDETTO -  «Gli ospedali non si chiudono ma si aprono e si potenziano». Parole, quelle del sottosegretario alla sanità Pierpaolo Sileri, che calzano a pennello con la situazione sanitaria sambenedettese da tempo in attesa di una nuova struttura ospedaliera. Il sottosegretario ieri mattina, infatti, ha fatto visita al Madonna del Soccorso accompagnato dal collega senatore Giorgio Fede, dove ha ritrovato anche un amico di vecchia data quale il primario di Chirurgia Salomone Di Saverio. 


Un sottosegretario arrivato in anticipo all’appuntamento con il Madonna del Soccorso e che ha accolto i primari e i vertici dell’Asur ringraziandoli per il lavoro svolto in questi mesi di pandemia, che li ha visti sempre in prima linea. A fare da padroni di casa il direttore dell’Area vasta 5 Cesare Milani, il direttore dell’Asur Nadia Storti e il primo cittadino Piunti, mentre sono rimaste vuote le poltrone del presidente regionale Acquaroli e dell’assessore regionale Saltamartini. Sileri ha aperto sottolineando come a oggi non ci sia altra patologia aggressiva come il Covid che porti a 100mia decessi l’anno.

«Ancora oggi ci sono persone restie a vaccinarsi – ha spiegato il sottosegretario Sileri – ma mentre con i no – vax è impossibile dialogare, occorre convincere i restii. E’ probabile una nuova ondata ma potremmo contenerla solo attraverso i vaccini. Abbiamo ancora 50 morti al giorno, quindi il problema esiste. Così come non possiamo lasciare indietro le altre patologie e la prevenzione, purtroppo con il Covid molti interventi chirurgici per asportare tumori sono diventati interventi straordinari». 


Sul fronte strutturale Sileri ha parlato del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che metterà in campo un tesoretto importante da spendere soprattutto per la sanità.

Così come il Decreto ministeriale 70, che va a delineare l’organizzazione della sanità territoriale, verrà rivisto. Quindi la sanità ripartirà da questi due pilastri, da qui il diktat a non chiudere nosocomi ma a potenziarli. «San Benedetto ha una popolazione che in estate raddoppia - ha affermato il sottosegretario – quindi ha necessità di un Pronto soccorso all’altezza e dell’intera struttura sanitaria. Occorre disegnare una nuova offerta territoriale che tenga in considerazione le varie esigenze. Così come dopo la pandemia si dovrà recuperare il rapporto medico- paziente. Si dovrà puntare molto sulla formazione e la ricerca da cui provengono cura e prevenzione, ma in tutto questo la politica dovr rimanere fuori dagli ospedali».

A illustrare la situazione sanitaria locale anche e parole del primo cittadino Piunti che ha detto: «Il nostro ospedale è un’eccellenza sul fronte delle professionalità che vi lavorano, tanto che lo scorso anno conferimmo il Gran Pavese al personale medico e infermieristico. Il nostro ospedale si è messo a disposizione diventando Centro Covid, e favorito la campagna vaccinale. È oggi dico che questo ospedale deve ricevere un’attenzione maggiore».

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