San Benedetto, via libera del Tar:
macerie possono tornare all'Agraria

San Benedetto, via libera del Tar: macerie possono tornare all'Agraria
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Venerdì 2 Marzo 2018, 12:17
SAN BENEDETTO- La Dimensione Scavi può riprendere temporaneamente l’attività di lavorazione delle macerie. È stata accolta dal Tar la domanda dell’azienda che aveva chiesto la sospensione e l’annullamento della determinazione della provincia di Ascoli Piceno n. 139/2018 con la quale l’ente aveva sospeso le attività di ingresso delle macerie nella piattaforma della ditta per la lavorazione delle macerie, con autorizzazione regionale, poiché secondo la provincia non erano state rispettate alcune prescrizioni tra le quali l’altezza e la quantità dei cumuli. Ebbene, con decreto depositato in data 1 marzo dal presidente del Tribunale amministrativo delle Marche è stato accolto il ricorso della Dimensione Scavi presentato dagli avvocati Gabriella Ceneri e Paolo Lori contro la provincia di Ascoli Piceno e nei confronti di Regione Marche ed Arpam. Nell’istanza la ditta aveva chiesto l’annullamento della determinazione n. 139 del 6 febbraio 2018 del dirigente del settore tutela e valorizzazione ambientale della provincia di Ascoli Piceno con la quale è stata ordinato lo stop alla lavorazione delle macerie presso la propria sede in zona agraria a San Benedetto. Nello stesso ricorso al Tar era stato anche chiesto l’annullamento della diffida notificata alla ditta dalla provincia di Ascoli, oltre alla determinazione della stessa provincia che conteneva il rigetto della domanda di annullamento della determina n. 139/18. L’istanza della ditta Dimensione Scavi dunque è stata accolta dal Presidente del Tar Maddalena Filippi che ha ordinato la sospensione della determinazione dirigenziale della provincia fino alla camera di consiglio fissata al 21 marzo prossimo per la trattazione collegiale della causa. Dunque la guerra delle macerie non è ancora finita. «Per l’azienda è stato un danno enorme in termini economici - commenta l’avvocato Ceneri - siamo soddisfatti di questo provvedimento, guardiamo fiduciosi all’udienza collegiale».
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