SAN BENEDETTO - Gli addetti al controlli sulla qualità delle acque continuano, giustamente, a marcarlo stretto. Ma il mare sambenedettese fa sempre gol spettacolari. Utilizzando questa metafora calcistica, si possono descrivere gli esiti del nuovo report stilato dall’Arpam, relativo alle analisi effettuate lunedì 17 maggio.
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Acqua eccellente
La costa sambenedettese (dall’Albula al Tronto) è stata suddivisa in otto zone di campionamento e, appunto, in ognuna di esse sono stati prelevati campioni per gli studi di laboratorio, che tengono conto della presenza di batteri fecali.
Ragnola sotto esame
«Sul posto, all’altezza del ponte sul lungomare, è stato accertata la presenza nell’alveo di acque stagnanti con piccole chiazze di schiuma e, sulle sponde, di fanghi emananti lieve odore di materia organica in putrefazione - fanno sapere dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche -. Risalendo il torrente, immediatamente a monte, non sono state rilevate evidenze di sversamenti: il tratto appariva completamente pulito e quasi privo di acqua. I tecnici hanno proceduto ai campionamenti del caso e rimesso i campioni al laboratorio per le opportune analisi di determinazione dei parametri chimici e microbiologici». Attualmente, si è in attesa dei risultati di tali analisi ma tra gli addetti ai lavori trapela un certo ottimismo. Anche perché, come accennato prima, c’è una fondamentale certezza: ossia che questa circoscritta situazione non ha intaccato la qualità dell’acqua marina nei pressi del Ragnola, come dimostrato dalle analisi di metà maggio. Insomma, San Benedetto può tranquillamente veleggiare verso giugno: primo mese estivo nel quale, seppur con le restrizioni anti-Covid, la spiaggia ed il mare torneranno quotidianamente ad attrarre centinaia di persone.