SAN BENEDETTO - «Spero di poter essere smentito perché se San Benedetto ha davvero realizzato un più 16% di turisti rispetto alla stagione 2019 significa soprattutto che siamo tornati la località più ambita della regione Marche.
L’accoglienza
Nicola Mozzoni, presidente dell’Assoalbergatori, parla mentre in spiaggia c’è ancora chi fa il bagno. È fine ottobre e la temperatura invita a spoglarsi per prolungare la tintarella. Sulla pista ciclabile passa la spazzatrice per ripulirla dagli aghi di tribulus terrestris che hanno fatto strage di camere d’aria. Sembra maggio «invece siamo oramai ai Maorti, periodo nel quale - spiega il giovane imprenditore - si fanno i bilanci di stagione. Che, sicuramente, è andata benissimo ma forse quanto è stato comunicato nei giorni scorsi è un dato un po’ troppo ottimistico. E spiego perché: San Benedetto ha perso innanzitutto diversi posti letto, tutta colpa degli alberghi che sono diventati residence. Poi la stagione è iniziata un filino tardi, a fine giugno per terminare prima di quanto ci aspettassimo, la terza settimana di settembre quando il meteo non è stato molto clemente. Dunque se è vero che a luglio ed agosto c’è’ stato il tutto esaurito, possiamo credere che ci sia stata un’estate a doppia cifra rispetto a quella pre pandemia ma forse non c’è da esaltarsi troppo. Anche perché anche in quel periodo non ci potevamo lamentare ma non si trattava di un boom epocale».
Il dato che comunque intende far rilevare Mozzoni è quello per così dire comparativo.
Le prospettive
«Non bisogna mai fare troppo affidamento su quanto è stato. Sì, ne tengo conto - dice - ma non credo che San Benedetto abbia già raggiunto il livello massimo. Abbiamo ancora un brand Piceno su cui dover lavorare e tanti punti che vanno migliorati. Bisognerà quindi concentrarsi sul futuro a prescindere anche se i dati dovessero essere confermati. Dobbiamo prendere quindi i lati positivi e potenziarli, e quelli negativi studiarli per analizzare dove poter e dover migliorare. Il passato insomma si può commentare ma l’importante è quello che andremo a fare per l’anno prossimo». E di progetti sembra che in cantiere ce ne siano diversi.