Alluvione del Tronto, le famiglie
possono ancora chiedere i danni

Alluvione del Tronto, le famiglie possono ancora chiedere i danni
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Lunedì 9 Febbraio 2015, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 05:34
SAN BENEDETTO - Cittadini, aziende e il Comune che, da quell’alluvione del 92 subirono danni possono ancora chiedere i risarcimenti. Il comitato delle aziende che furono messe in ginocchio dal Tronto ha aperto infatti la strada anche a tutti coloro che hanno tempo fino a dicembre per presentare la propria istanza. “Ci sono tantissime famiglie - spiega l’avvocato Roberta Alessandrini che fin dai primi giorni si è occupata della vicenda - che pur avendo subito danni non hanno mai chiesto di essere risarcite accontentandosi dei rimborsi previsti dalla legge 505 . Ora, dopo cinque gradi di giudizio penale che hanno riconosciuto come unico responsabile colui che restrinse gli argini del Tronto con i lavori degli anni Settanta, l’ingegner Mattiolo, possono chiedere al ministero delle infrastrutture - per conto del quale gli lavorava - i danni che ammontano a milioni di euro”. Fino ad oggi si contano una quarantina di aziende e professionisti che hanno fatto causa, una ventina le sentenze emesse e tutte favorevoli. Il ministero poi, di fronte alla certezza di andare incontro a una sconfitta potrebbe anche decidere di andare a transazione, quindi non servirà neppure affrontare una causa fino in fondo”. E se questo vale per i cittadini a maggior ragione per il Comune che, all’epoca, lamentò miliardi di lire di danni, non ultimo il precoce esaurimento della discarica del Ponterotto alla quale arrivarono tonnellate di detriti. E se della maggior parte delle perizie si è occupato Giampietro Lucadei, architetto e già collaboratore dell’Università La Sapienza di Roma, la vicenda fu affrontata qualche anno fa - il 12 aprile del 2010 - dall’allora consigliere di opposizione Giovanni Poli (Pdl) che interpellò l’assessore Leo Sestri sulle iniziative che si erano intraprese proprio per chiedere i danni. Ma non se ne è saputo più nulla.

“Oggi mi informerò della vicenda - dice Sestri - per vedere quali azioni sono state intraprese in questo senso. Di questi tempi sarebbe per le casse del Comune, una manna”.

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