Trigoni con aculei velenosi a pochi metri da riva, allarme dagli altoparlanti: «State lontani»

San Benedetto, trigoni con aculei velenosi a pochi metri da riva, allarme dagli altoparlanti: «State lontani»
San Benedetto, trigoni con aculei velenosi a pochi metri da riva, allarme dagli altoparlanti: «State lontani»
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Martedì 28 Luglio 2020, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 03:55

SAN BENEDETTO - Nell’acqua poco profonda, a due passi dalla riva della spiaggia di San Benedetto, è apparso qualche esemplare di "trigone" dalle dimensioni ragguardevoli. Un pesce meglio noto come "pastinaca", anche se qualcuno le chiama "razza". Tanti bagnanti incuriositi dall’insolita presenza.

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Si è subito attivata anche la locale Guardia costiera che ha lanciato un "alert" diffuso su tutta la spiaggia con gli altoparlanti: «Attenzione prego! La Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto segnala la presenza lungo la costa di esemplari di trigone femmina, in stato di riproduzione. I bagnanti sono pertanto pregati di non arrecare disturbo all’animale e di mantenersi a distanza di sicurezza». Un invito davvero opportuno, visto che si tratta di un animale velenoso. Sul dorso della coda, infatti, i trigoni hanno un aculeo che contiene una sostanza dannosa per l’uomo.
 
Secondo gli esperti, in genere quest’animale è piuttosto mansueto; ma non per questo può essere accarezzato, come si è visto in alcuni video che stanno circolando sul web. In quali casi punge? «La lesione in genere avviene quando un soggetto che cammina nell’acqua poco profonda inciampa in un trigone, spesso sepolto nella sabbia - sottolineano gli specialisti -. Il trigone infila l’aculeo della coda nel piede o nella gamba della vittima, rilasciando il veleno». Il dolore è forte e immediato, diminuisce gradualmente ma può durare fino a due giorni. Alla sofferenza, spesso s’aggiungono sensazioni di debolezza, svenimenti, nausea e ansia. In rari casi le punture possono avere conseguenze anche molto più gravi. In molti si chiedono come mai quest’estate animali del genere siano arrivati fin quasi alla battigia. Le teoria sono varie: c’è chi chiama in causa il crescente surriscaldamento dell’Adriatico e chi sostiene che la presenza sulla riva di questi esseri viventi sia un ulteriore indicatore della pulizia del mare.

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