San Benedetto, tentata estorsione
Gabrielli in tribunale: «Non c'entro»

Marco Calvaresi e Bruno Gabrielli
Marco Calvaresi e Bruno Gabrielli
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Giovedì 9 Novembre 2017, 07:55
SAN BENEDETTO - È stato il giorno di Bruno Gabrielli. L’ex presidente del consiglio comunale ha infatti testimoniato, ieri mattina, al processo per l’estorsione, tramite dossier, a Marco Calvaresi che vede imputato Mauro Megna. Gabrielli è stato tirato in ballo proprio da Calvaresi, dal momento che il nome di un «candidato Gabrielli» veniva menzionato in una lettera che Roberto Strozzieri, che avrebbe tentato l’estorsione, avrebbe fatto recapitare a Calvaresi, all’epoca presidente del consiglio comunale, nei giorni in cui veniva tentata l’estorsione. Gabrielli era infatti uno dei candidati alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del 2011 e per questo motivo è stato chiamato a testimoniare alla luce del contenuto di quella lettera in cui veniva scritto che un uomo «riconducibile al candidato Gabrielli» stava cercando informazioni su Calvaresi al fine di trovare qualche elemento che potesse comprometterlo. Gabrielli, seduto a pochi metri da Calvaresi, che ha seguito l’udienza dall’inizio alla fine, ha affermato di non conoscere né Megna, seduto al banco degli imputati, né Strozzieri o Tuttobene, considerati i due esecutori materiali del tentativo di estorsione. Ha invece dichiarato di conoscere l’investigatore privato Lucio De Santis: «Ai tempi in cui io ero assessore comunale - ha infatti affermato di fronte al giudice Marco Bartoli - Era un carabiniere in servizio e sono venuto in contatto con lui proprio in virtù del mio ruolo. I nostri rapporti sono sempre rimasti al livello di conoscenza». Sono state ripercorse anche le vicende politiche precedenti a quei fatti: «Nel 2011 ero il candidato sindaco di centrodestra – ha spiegato Gabrielli – chiesi a Calvaresi di seguirmi con una propria lista civica ma lui preferì correre da solo ma non l’ho mai visto come un avversario. Per me l’avversario politico era il sindaco uscente che poi sarebbe stato riconfermato non lui. Quando ho saputo della storia dell’estorsione ho subito espresso la mia vicinanza a Marco. L’ho fatto anche personalmente dal momento che lo incontrai pochissimi giorni dopo la notizia degli arresti». Di fatto Gabrielli ha smentito categoricamente di essere in alcun modo coinvolto in questa vicenda. 
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